Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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318294DELLA FORZA DE’ CORPI ne il voleſte. Perchè non potremmo noi, diſſi io
allora, cominciarne quì una, traendola da quelle
coſe, che avete fin quì ſpiegate?
e ſe ella ci ſi av-
volge, e divien troppo lunga, che ſarà a noi l’ ab-
bandonarla?
Biſognerebbe, diſſe quivi il Sig. D.
Felice, prima d’ogni altra coſa ſtabilire i tempi, che
ho detto.
Voi avete già detto più volte, ripigliai io,
che la potenza moltiplicata per lo ſpazio ſcorſo è
ſempre proporzionale all’ azione;
e l’ azione alla
forza viva;
e la forza viva al quadrato della velocità.
Di qui certo ſegue, che eſſendo la velocità propor-
zionale allo ſpazio diviſo pel tempo, cioè ad {S/T}
(dico S lo ſpazio, T il tempo) dovrà la potenza
moltiplicata per lo ſpazio eſſere eguale al quadra-
to di {S/T}, e nominando P la potenza, dovrà eſſere
PS = {SS/TT}.
Dunque, ſoggiunſe ſubito il Signor D.
Felice, ſarà TT = {S/P}, cioè a dire:
il quadrato del
tempo, nel quale il corpo ſcorre un certo ſpazio,
ſarà eguale allo ſpazio ſteſſo diviſo per quella po-
tenza, che lo fa ſcorrere.
Abbiamo dunque ſubi-
to i quadrati dei due tempi, che cercavamo;
poi-
chè il quadrato del tempo, nel quale il corpo ſcor-
rerebbe Ap, ſarà {Ap/AB};
e il quadrato del tempo, nel
quale il corpo ſcorre Ar, ſarà {Ar/AD}.
E bene,

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