Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
Text
Text Image
Image
XML
Thumbnail overview
Document information
None
Concordance
Notes
Handwritten
Figures
Content
Thumbnails
Table of Notes
<
1 - 4
[out of range]
>
<
1 - 4
[out of range]
>
page
|<
<
(17)
of 257
>
>|
<
echo
version
="
1.0RC
">
<
text
xml:lang
="
it
"
type
="
free
">
<
div
xml:id
="
echoid-div21
"
type
="
section
"
level
="
1
"
n
="
21
">
<
p
>
<
s
xml:id
="
echoid-s708
"
xml:space
="
preserve
">
<
pb
o
="
17
"
file
="
0033
"
n
="
33
"
rhead
="
PARTE PRIMA.
"/>
queſto è l’ anno, il meſe, la ſettimana, il giorno, e l’ ora. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s709
"
xml:space
="
preserve
">Secondo queſto ſi
<
lb
/>
miſura tutto il maneggio della fabbrica, conforme alla grandezza, o piccolezza
<
lb
/>
ſua, e alla facilità, e difficoltà, che vi ſi trova. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s710
"
xml:space
="
preserve
">E quindi naſce, che talvolta
<
lb
/>
i lavori ſi miſurano a giornate, ſecondo le quali ſi regolano i pagamenti. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s711
"
xml:space
="
preserve
">Il
<
lb
/>
tempo comune non è altro, che una delle quattro parti, nelle quali è com-
<
lb
/>
partito tutto l’ anno. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s712
"
xml:space
="
preserve
">E detto comune, perchè conviene a ciaſcun’anno indiffe-
<
lb
/>
rentemente, non riguardando ad alcune differenze di numero. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s713
"
xml:space
="
preserve
">Ogn’ anno ſi di-
<
lb
/>
vide in quattro parti, le quali ſi chiamano quattro tempi, e quattro ſtagioni,
<
lb
/>
e ſono la Primavera, l’ Eſtate, l’ Autunno, e l’ Inverno. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s714
"
xml:space
="
preserve
">Se ſi conſidera il tem-
<
lb
/>
po adattato, e proprio delle fabbriche, poſſiamo dire, che talvolta ſi determina
<
lb
/>
un tempo breve a qualſivoglia fabbrica, o piccola, o grande, o mediocre, ch’
<
lb
/>
ella ſia. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s715
"
xml:space
="
preserve
">Come a un’anno, o a pochi meſi, o a pochi giorni. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s716
"
xml:space
="
preserve
">Ed in queſto
<
lb
/>
modo le fabbriche non avendo tutto il lor tempo debito, rieſcono finalmente
<
lb
/>
imperfette, o ſon poco durevoli. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s717
"
xml:space
="
preserve
">Come fu quella parte di fabbrica di San Pietro
<
lb
/>
di Roma cominciata da Bramante, e il Palazzo, che fece fare Papa Siſto V.
<
lb
/>
</
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s718
"
xml:space
="
preserve
">a S. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s719
"
xml:space
="
preserve
">Giovanni Laterano.</
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s720
"
xml:space
="
preserve
"/>
</
p
>
<
p
>
<
s
xml:id
="
echoid-s721
"
xml:space
="
preserve
">E perchè le operazioni delle fabbriche ſono variabili, e ſi multiplicano ſecon-
<
lb
/>
do varj accidenti, perciò non ſi può coſtituire un tempo determinato in qual
<
lb
/>
ſivoglia opera di fabbrica. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s722
"
xml:space
="
preserve
">Quindi è, che non ſi può fare elezione di tempo
<
lb
/>
preciſo, in cui ſi poſſa condurre a perfezione ogni muramento. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s723
"
xml:space
="
preserve
">Onde mala-
<
lb
/>
mente fanno quelli, che ſi sforzano di finire le fabbriche loro in breve tempo,
<
lb
/>
a vendo guſto di vederle finite, e di ſervirſene: </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s724
"
xml:space
="
preserve
">ma toſto veggono con lor di-
<
lb
/>
ſguſto, che minacciano rovina. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s725
"
xml:space
="
preserve
">Imperciocchè a dir vero le fabbriche ſono come
<
lb
/>
le piante, che preſto naſcono, e che preſto creſcono, le quali hanno breviſſima
<
lb
/>
vita: </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s726
"
xml:space
="
preserve
">così le fabbriche, le quali in corto ſpazio di tempo ſi finiſcono, durano
<
lb
/>
poco. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s727
"
xml:space
="
preserve
">Per la qual coſa nel fabbricare ſi dee fuggire la ſoverchia preſtezza, ma
<
lb
/>
ſi dee concedere qualche ſpazio di quiete ai fondamenti, e quindi alle parti al-
<
lb
/>
zate delle muraglie, acciocchè abbiano tempo di far maggior preſa, ed aſſo-
<
lb
/>
darſi maggiormente, e perchè acquiſtino fermezza tale, da far reſiſtenza al pe-
<
lb
/>
ſo del rimanente di tutta la muraglia. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s728
"
xml:space
="
preserve
">Che non laſciandoſi poſare i fondamen-
<
lb
/>
ti, è neceſſario, che aggravati dal peſo calino, e tutto il muro ſi apra, ſi ſcom-
<
lb
/>
ponga, e minacci rovina. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s729
"
xml:space
="
preserve
">Ed in queſto modo accadono gli errori dalla parte
<
lb
/>
del tempo particolare. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s730
"
xml:space
="
preserve
">Ma ſe ci voltiamo al tempo comune, cioè, alle quattro
<
lb
/>
ſtagioni dell’ anno, potremo dire, che ſi fa errore in eleggere il tempo per mu-
<
lb
/>
rare nell’ Invernata, non ſolamente a motivo della brevità dei giorni, ma an-
<
lb
/>
cora per cagione delle nevi, della molte piogge, e dei diacciati, che impedi-
<
lb
/>
ſcono il fabbricare. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s731
"
xml:space
="
preserve
">Si fa altresì errore ( benchè forſe non tanto, nè ſempre,
<
lb
/>
nè ugualmente in ogni luogo) fabbricando nell’ Eſtate per cagione della gran
<
lb
/>
ſiccità, e del gran caldo: </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s732
"
xml:space
="
preserve
">l’una, che ſoverchiamente raſciuga le muraglie avan-
<
lb
/>
ti che facciano preſa, l’altra perchè in tal tempo ſi ſuole aver penuria d’ acqua,
<
lb
/>
ſe peravventura nel luogo, ove ſi fabbrica, non è copia d’acque vive, o gran-
<
lb
/>
di conſerve d’acque piovane, o non vi è vicino fiume, o lago, o comodità di
<
lb
/>
condurvi l’acque da altre parti. </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s733
"
xml:space
="
preserve
">Onde ſolamente la Primavera, e l’Autunno
<
lb
/>
ſon buoniſſime ſtagioni per fabbricare, ſebbene talora l’Eſtate non ſi rigetti.
<
lb
/>
</
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s734
"
xml:space
="
preserve
">Chiunque pertanto elegge queſte, non fa mai errore nei muramenti ſuoi.</
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s735
"
xml:space
="
preserve
"/>
</
p
>
</
div
>
<
div
xml:id
="
echoid-div22
"
type
="
section
"
level
="
1
"
n
="
22
">
<
head
xml:id
="
echoid-head28
"
xml:space
="
preserve
">CAPO VII.
<
lb
/>
Degli errori, che avvengono nella mala diſpoſizione del Diſegno, nella
<
lb
/>
mala ordinazione, e nel cattivo comparto.</
head
>
<
p
>
<
s
xml:id
="
echoid-s736
"
xml:space
="
preserve
">NOn vi è alcun dubbio, che gli errori commeſſi nella diſpoſizione, nell’or-
<
lb
/>
dine, e nel compartimento dei diſegni, ſono i maggiori, che oltre all’
<
lb
/>
elezione dei Siti, delle materie, degli Artefici, e del tempo, ſi trovino: </
s
>
<
s
xml:id
="
echoid-s737
"
xml:space
="
preserve
">im-
<
lb
/>
perciocchè i diſegni degli Architetti eſſendo le forme, e le idee delle fabbriche,
<
lb
/>
e la norma di tutte le opere, e il primo principio immediato di eſſe, biſogna
<
lb
/>
immaginarſi, che tutti gli errori de’diſegni ſieno i principj, e le porte di </
s
>
</
p
>
</
div
>
</
text
>
</
echo
>