Alberti, Leon Battista, L' architettura

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339333LIBRO NONO. mamente ti biſognaſſe piu fineſtre, eſsendo allhora vn tal lauoro quaſi della na
tura delle loggie, piglierai le miſure de uani da dette loggie, &
masſime da quel
le de Teatri, ſecondo che ti dicemmo a luogo loro.
I vani delle porte ſi faccino
come di quelle che noi dicemmo appartenerſi alle ſtanze del conſiglio, &
alle
curie.
Adornerai le fineſtre di opera Corinthia. La Porta principale di lauoro
115 lonico.
Le porte delle ſale, & delle camere di lauoro Dorico, & queſte coſe per
quanto fa di biſogno al diſegno, ſieno a baſtanza.
Con quai pitture, con che frutti, & con quai ſorti di ſtatue ſi debbino adornare le caſe
de priuati, i pauimenti, le loggie, le altre ſtanze, & i Giardini. Cap. IIII.
2210
SOnci oltra di queſti ancora altri adornamenti per accomodargli alle caſe de
priuati da non gli laſciare però indietro.
Dipingeuano gli antichi ne paui-
uimenti delle Loggie, Laberinti quadri, &
tondi, per i quali i fanciulli ſi eſserci-
taſsero, io ho ueduto ne gli ammattonati dipinta della herba campanella, cõ le
3315 cime a guiſa di ondc molto ſparte all’ intorno.
Vedeſi chi|ha finto nelle camere
di intaſsellatura di marmi, tappeti diſteſi, altri le hanno ſparſe di ghirlande, &
di
ramucella, lodaſi la inuẽtione di quello Oſi, che ammattonò il pauimẽto a Per-
gamo, nel quale appariuano i rimaſugli, ch’erano auanzati ad una cena, lauoro
certo non inconueniente in una ſala.
Giudico che Agrippa faceſſe molto bene,
4420 il quale ammattonò i pauimenti di terra cotta, io ho in odio la ſuntuoſità,| &
mi
diletto di quelle coſe che ſono inuentione d’ingegno, che habbino del gratia-
to.
& del diletteuole, nelle corteccie delle mura non ui ſi mette applicamento
neſſuno di pittura piu grata, nè piu da uederſi uolẽtieri, che quella che ne dimo
ſtri colonnati di pietra.
Tito Ceſare haueua meſſo per le mura delle loggie, per
5525 le quali eſoleua paſſeggiare, pietre Fenicie, che con illor ſplendore riuerbera-
uano tutte le coſe come un ſpecchio.
Antonio Caracalla Imperadore dipinſe
nelle ſue loggie le coſe memorabili, &
i Trionfi del padre. Seuero anco-
ra fece il ſimile.
Ma Agatocle nõ ui dipinſe le coſe del padre, ma le ſue proprie.
Appreſſo de Perſiani non era lecito, ſecondo la lor antica legge dipingere, o fa
6630 re ſculpire coſa neſſuna, ſaluo le ucciſe fiere da iloro Re.
Et certamente che le
gran coſe, &
degne di memoria, fatte da ſuoi cittadini, & l’effigie di quelli anco
ra ſtaranno &
ne portici & nelle loggie molto bene, & molto conuenientemen
te.
C. Ceſare poſe nella ſua loggia, & ne fu molto lodato da ognuno le ſtatue di
tutti coloro che haueano accreſciuta la Republica, coſtoro certo mi piacciono
7735 aſſai, ma non uorrei però che il muro fuſſe pieno per tutto, o diſtatue, o d’imma
gini, o quaſi che tutto occupato da una hiſtoria.
Queſto ſi puo uedere ne le gẽ-
me, &
masſimo nelle gioie, che ſe e ſe ne mette molto inſieme non hanno gra-
tia, &
perciò io uorrei che ſi applicasſino in certi determinati conueniẽti, & ho-
norati luoghi al muro, alcuni ornamenti di pietra, doue ſi hauesſino ad accomo
8840 dare &
le ſtatue, & le tauole, ſimili a quelle che Pompeio cõduſse nel ſuo Trion
fo.
Nelle quali ſi uedeuano dipinte le lodi delle gran coſe che egli haueua fatte
per mare, &
per terra. O uorrei che piu toſto ci fusſino quelle coſe che hanno
finto i Poeti per indirizzar gli huomini a buon coſtumi, come quelle di

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