Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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33 XXV
34 XXVI
35 XXVII
36 XXVIII
37 XXIX
38 XXX
39 XXXI
40 XXXII
41 XXXIII
42 XXXIV
43 XXXV
44 XXXVI
45 XXXVII
46 XXXVIII
47 XXXIX
48 XL
49 XLI
50 XLII
51 XLIII
52 XLIV
53 XLV
54 XLVI
55 XLVII
56 XLVIII
57 XLIX
58 L
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60 LII
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35XXVII dentro uno dei ſoliti corpicciuoli, pel
quale prontiſſimamente ſi ruppe tutta con-
forme all’ ordinario;
con queſta ſol diffe-
renza, ch’eſſendo internamente vuota, l’
aria che d’ intorno la circondava e con
gran forza premeva, impedì che poteſſe
ſcoppiare e cader d’ogn’ intorno in pez-
zi.
Ella avrebbe adunque veduta una Ca-
raffa intiera sì, ma piena d’ ogni parte
di fenditure, le quali laſciando illeſo il
collo che come più ſottile è di tutt’ al-
tra teſtura che il reſto, parevano tutte
andarſi ad unire irregolarmente a guiſa
di raggj nel centro del fondo, nel quale
a un di preſſo aveva percoſſo il corpic-
ciuolo gettatole dentro.
Queſta direzio-
ne delle fenditure, detta quì di paſſag-
gio, per poco che vi ſi mediti ſopra,
parmi che debba dare anch’eſſa una gran-
diſſima probabilità al ſentimento mio.
All’ aprirſi poi che ſi fece la bocca

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