Alberti, Leon Battista, L' architettura

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364358DELLA ARCHITETTV RA che uorrei, che lo Arohitettore fuſsino date prontamente, & in abbondantia
tutte quelle coſe, lequali ſono di biſogno a mettere ad effetto tale muraglia.
Queſte coſe gli huomini di baſſa mano, il piu delle uolte perche non poſſono,
non uogliono anco farle.
Aggiugnici, ilche ſi puo facilmente uedere, che an-
115 cora che e’ſieno duoi maeſtri di ingegno, &
di induftria uguali, & che habbino
a fare un’ opera uguale, alcuna uolta ſi arrecherà piu gratia dietro l’uno di loro,
&
piu abondantemente, mediante la ualuta, & la eccellentia delle coſe, delle-
quali ſi harà a ſeruire, che non faràl’altro.
Vltimamente, ti auuertiſco che per
deſiderio di gloria tu non ti metta ſcioccamente ad alcuna impreſa in neſſun
luogo di coſe in uſitate, o non mai uedute:
fa di hauere eſaminate, & conſidera-
2210 te molto ben e infino ad ogni minima coſa:
le impreſe, che tu metti inanzi. Il
far dar fine con le mani d’altri alle tue inuentioni, &
immaginationi, è co ſa grã
de, &
faticoſa; & il uolere far ſpendere ad altrii danari, ſecondo il tuo parere.
Chi è quello, che non ſappia, che è coſa ſempre piena di cordogli, & di ramma-
richi?
Oltre di queſto io uorrei, che tu ſcaciaſsi molto lungi da te quel difet-
3315 to comune, per ilquale ſpeſſo auuiene, che il piu delle uolte, non è neſſuno edi-
fitio infra grandi, che non habbia grauiſsimi difetti, &
da uituperarſi grande-
mente, percioche chi ſarà quello, che non deſideri grandemente d’hauer a eſſe
re Cenſore, correttore, &
emendatore della uita tua, dell’arte, de’ coſtumi, &
delli ordini tuoi?
Concioſra che a qual ſi uoglia grandiſsima muraglia, rare uol-
4420 te auiene, che gli ſia dato fine, o per la breuità della uita de gli huomini, o per
la grandezza dell’opera, da quel medeſimo huomo, dal quale ella ſarà ſtata prin
cipiata.
Ma noi che reſtiamo inuidioſi, & importuni, ci sforciamo, & ci uantia-
mo di hauerui innouato alcuna coſa.
Onde auuiene, che le coſe bene inco-
minciate da altri ſi deprauino, &
ſi guaſtino, & ſi finiſcono male. Io giudico,
5525 che ſia bene di douer ſtare a quelle determinationi di coloro, che ne ſono ſtati
inuentori, che le hanno lungamente eſaminate, &
cõſiderate. Percioche quei
primi inuentori poſſettono eſſere moſsi da alcuna cagione, I aquale forſe, ſe tu
eſaminerai diligentemente il tutto, &
la conſidererai con attentione, & cura,
non ti ſarà naſcoſta.
Nondimeno io ti auertiſco, che tutto quello, che tu ti de-
6630 libererai di innouarui, non lo fare, ſenon conſigliato, &
piu toſto comandatoti
dal conſiglio di huomini eſpertiſsimi, &
approuatiſsimi. Imperoche in queſto
modo procederai bene a’biſogni della muraglia, &
ti diſenderai da’ morfi del-
le male lingue.
Habbiamo trattato delle coſe Publiche, delle priuate, de gli
edificij ſacri, de ſecolari, delle coſe, che ſeruono a biſogni;
di quelle, che
7735 ſeruono alla Maieſtà, &
di quelle che ſeruono a diletti, & a piaceri.
Hora diremo quel che ci reſta, cioè, in qual modo ſi poſsino ri-
parare, &
correggerei difetti, iquali o per ignorantia de
Tempi, &
de gli huomini, o per caſi auerſi, o non
penſati accaſcono ne gli edificij;

8840 preſtate o litterati fa-
uore a queſti
ſtudij.

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