Alberti, Leon Battista, L' architettura

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372366DELLA ARCHITETTVRA non piccolo(concioſia che egli è nauigabile) non naſce però ne’ monti, manel
mezo della pianura.
Perilche colui che dirà, che la terra ſuccia gli humori del-
le piopgie, iquali mediante la loro grauezza, &
la loro ſottigliezza penetrano,
&
ſi diſtillano, & caſcano ne luoghi concaui, ſarà forſe da non eſſer biaſimato.
Percioche e’ ſi puo uedere, che le Regioni, doue ſono le pioggie rariſsime, man
115 cano di acque.
La Libia, dicono, che è detta, quaſi lypigia, perche e’ ui pioue
di rado, ha adunque mancamento di acqua:
& che doue e’ pioue aſſai, ſi truoui
grandiſsima abbondantia di acque, chi ſarà quello, che lo nieghi?
fa ancora al
propoſito da conſiderarſi, che noi ueggiamo, che chi caua i pozzi, non truoua la
acqua inſino a tanto che egli non è al piano del ſiume.
Preſſo a Volſconio Mon
2210 tano caſtello di Toſcana in un profondiſsimo pozzo ſceſono abbaſſo auãti tro-
uaſſero alcuna uena d’acqua uenti piedi l’acqua non ui fu prima ritrouata, ſenõ
quando e’ furono al piano delle fontane, che de’ lor luoghi dal lato del Monte
ſcaturiſcono;
& conoſcerai che il medeſimo interuiene ne’ pozzi di monte, qua
ſi per tutto.
Noihabbiamo prouato, che una ſpugna diuenta humida per la hu-
3315 midità dell’aria, &
di quì cauiamo una regola da peſare, con laquale noi peſia-
mo quanto ſieno graui, &
quanto ſecchi, i Venti, & l’aria. Et io certo non ne-
gherò, che l’humidità della notte non ſia ſucciata dalla ſuperficie della Terra, o
che da per ſe non entri ne’ pori di eſſa, &
che facilmente ſi poſſa conuertire in
humore;
ma io non ſon già riſoluto di quel che io debba tenere per coſa ferma
4420 trouando io appreſſo delli ſcrittori tanto uarie coſe, tãto diuerſe, &
infinite che
uengono innanzi a chi conſidera ſimili coſe.
Etè maniſeſto, che in molti luo-
ghi, o per tremuoti, o pur ſpontaneamente uiſono nate fontane di ſubito, &
ſta
teui aſſai tempo, &
in uarij tempi eſſer mancate, talche alcune ſi ſieno perſe nel
la ſtate, &
alcune nella inuernata, & alcune altre fonti dapoi che ſi ſono ſec che,
5525 eſſergli tornata un’ altra uolta grandiſsima abbondantia di acqua, &
che le fon-
tane di acqua dolce non ſolamente naſcono nella Terra, ma in mezo dell’ onde
del Mare, &
affermano che le acque eſcono ancora da eſſe piante. In una cer
ta Iſola di quelle, che e’ chiamano fortunate, dicono, che creſcono le ferule alla
altezza d’uno albero, delle quali di quelle che ſono nere, cauano un ſugo ama-
6630 ro, &
delle bianche, ſi diſtilla una acqua puriſsima, molto commoda al berne,
&
molto mirabile. Ne’ monti di Armenia, ilche ſcriue Strabone molto graue
auttore, ſi truouano certi uermini nati nella neue, che ſono pieni di acqua otti-
ma per bere.
A Fieſole, & a Vrbino, ancorche ſieno Città di Montagna, ſono
le acque aſſai commode a chi caua i pozzi.
Et queſto, perche quei monti ſono
7735 pietroſi, &
le pietre ui ſono congiunte con la creta. Et ui ſono ancora certe
zolle, che con la pelle della loro tunica tengono acqua puriſsima, perilche eſ-
ſendo le coſe coſi fatte, il conoſcerne la Natura, non è coſi facile, ma è coſa mol-
to difficile, &
oſcura.
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Che indicij ci ſieno da truouare l’Acqua naſcoſta. Cap. IIII.
TOrno hora a propoſito, trouerai con queſti indicij le acque naſcoſte. Sarat-
tene indicio la forma, &
la faccia del luogo, & la ſorte del terreno, doue

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