Alberti, Leon Battista, L' architettura

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379373LIBRO DECIMO. tu ve l’habbia tenute. Penſano che le Acque piouane doppo il cuore del-
lo inuerno venghino piu graui di Cielo.
Le raccolte nella inuernata, dico-
no che ſono piu dolci, che quelle, che ſono raccolte nella State.
Le prime
115 pioggie doppo i dì Caniculari ſono amare, &
peſtifere, percioche elle ſi cor-
rompono mediante il meſcuglio del terreno aduſto, &
dicono che la terra per-
cioè amara, perch’ella è fatta aduſta da gli ardori del Sole.
Et di quì nalce ch’e’
dicono ch’egli è migliore quella che ſi piglia da tetti, che quella che ſi piglia dal
Terreno, &
di quella che ſi piglia da tetti, penſano che la piu ſana ſia quella, che
2210 ſi piglia doppo che i Tetti ſon lauati dalla prima pioggia.
I Medici, che
ſcriſſono in lingua Cartagineſe dicono queſto.
La pioggia, che cade la ſtate,
&
maſsimo tonando non è pura, & è, per la ſalſedine nociua. Teofraſto pẽſa
che le pioggie di notte ſieno migliori che quelle di giorno.
Et di queſte pen
ſano che ſia piu ſana quella, che cade tirando Aquilone, Columella penſa che la
3315 acqua piouana non ſia cattiua s’ella ſi conduce per doccioni in citerna coperta,
percioch’ella facilmente allo ſcoperto &
à ſoli ſi corrompe, & ſerbata in vaſo
di legno ſi guaſta preſto.
Le acque delle fontane ancora ſono infra loro diffe-
renti, delle quali Hipocrate penſaua che quelle che naſceuano alle radici de col
li fuſsino le migliori.
Ma dellefontane gli Antichi diceuan queſto, infra le
4420 fontane lodauano primieramente quella, che fuſſe volta à Settentrione, o
che guardasſi verſo il leuare del Sole, nello equinottio;
& teneuano che la
piu cattiua fuſsi quella, che fuſſe a mezo giorno.
Et le piu vicine alle mi-
gliori, quelle che ſono a Leuante d’Inuerno, &
non biaſimano però anco del
tutto quelle, che ſono ad Occidente, il qual luogo ſuole eſſere molto hu-
5525 mido di molta rugiada, &
leggieri, che ne ſuol preſtare acque ſuauiſsime;
perche la rugiada non caſca ſe non in luoghi quieti, puri, & di aria tem-
perata.
Teofraſto penſa che l’acqua pigli del ſapore del terreno, non al-
trimenti che interuiene del ſugo de frutti, delle viti, &
delli alberi, iquali
tutti, ſanno di quel terreno dal quale pigliano l humore, &
di tutte quelle
6630 coſe, che ſi congiungono con le loro radici.
Gli antichi diſſono che egli
era tante ſorti, di vini, quante eran le ſorti de Terreni, doue ſi piantauano le
vigne.
I uini di Padoua (diceua Plinio) ſanno di Saliconi, a quali eglino ma
ritano le Viti, Catone inſegna doue ſi medicano le viti con lo Elleboro her-
ba per muouere il corpo ſenza pericolo, gittando faſcetti di queſta herba
7735 alle barbe delle viti quando elle ſi ſcalzano.
Et di quì naſce, che e’ penſano,
che quelle acque, che eſcono dal ſaſſo viuo, ſieno migliori che quelle, che
eſcono dal fangoſo.
Ma penſano che quella ſia di tutte le altre migliore.
Laquale naſce di quel terreno del quale ſe tu ne metterai in vn catino me-
ſcolato con acqua per farne loto, ſubito che tu reſterai di rimenarlo, ei
8840 ſe ne vadia al fondo, &
laſci l’acqua di colore, di ſapore, & di odore, pu-
riſsimo;
Per la medeſima ragione penſaua Columella che le Acque, che ſi
riuoltauano per i precipitij Saſſoſi ſuſsino ottime, perche elle non ſi gua-
ſtano per i meſcolamenti che di fuori gli venghino.
Manon ogni acqua,
che corra inſra ſaſsi, è tale, che io la lodi aſſai, percioche ſe ella

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