Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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20 XII
21 XIII
22 XIV
23 XV
24 XVI
25 XVII
26 XVIII
27 XIX
28 XX
29 XXI
30 XXII
31 XXIII
32 XXIV
33 XXV
34 XXVI
35 XXVII
36 XXVIII
37 XXIX
38 XXX
39 XXXI
40 XXXII
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44XXXVI quelle Caraffe che laſcianſi raffreddare
ſopra la fornace.
Queſta diligenza non
avvertita fu la cauſa per la quale il Sig.
Laghi facene anch’eſſo arrotare una, la
quale non ſolamente non iſcoppiò, ma
ſofferſe l’azione ſino a tanto che le ſi
fu intieramente logorato il fondo, e che
la ruota arrivò a paſſare nella inter-
na capacità.
Le Caraffe adunque così
nell’ arrotarle riſcaldate come ſopra ho
detto, perderanno l’ attività di ſcoppia-
re all’ eſſere internamente sfregiate;
ma
ſe mai non la perdeſſero del tutto, il
che ſarà nel caſo che il riſcaldamento
non ſia ſtato notabile, quella che loro
reſta ſarà così debole, che appena potrà
riconoſcerſi.
In fatti la Caraffa fatta ar-
rotare dal Sig.
Laghi reſiſtette a varie
percoſſe, alle quali certo le altre non
avrebbero reſiſtito, ed io che colle ma-
ni mie la ruppi, ricordomi ancora

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