Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of contents

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[21.] Che coſe ſi habbino a prouedere per l'edificio. Quai Maeſtri ſi habbino a eleggere, & in che tempo, ſecondo il parere delli Antichi, ſi debbino tagliare ilegnami. Cap. IIII.
[22.] Dcl Conſeruare i legnami poi che ſaranno tagliati, & dello impiaſtrarli, & de rimedij contro le loro infermitadi; & del collocargii commodamente. Cap. V.
[23.] Quali legnami ſieno piu commodi alle fabbriche delli edificij, & quale ſia la loro Natura, la loro V tilit à, & come ſi debbino mettere in uſo, & a qual parte dell' edificio ciaſcuno ſia piu atto. Cap. V I.
[24.] Delli Alberiancora ſommariamonte. Cap. VII.
[25.] Delle Pietre uniuerſalmente, quando ſi debbino cauare, & quando mettere in opera, quali ſicno piu facili, & quali piu dure, o migliori, o piu durabili. Cap VIII.
[26.] Che gli Antichi ci hanno laſciate alcune coſe delle Pietre degne di memoria. Cap. IX.
[27.] Onde ueniſſe l’uſanza de Mattoni, & in che tempo ſi habbino a fare, che forma habbino ad hauere, quante ſieno le ſorti loro, & della utilit à de triangoli, & breuemente de lauori di terra. Cap. X.
[28.] Della natura della Calcina, & del Geſſo, de l’uſo, & della ſorte loro, in quel che elle con-uenghino infieme, & in quel che elle ſieno differenti, & d’alcun’ altre coſe degne di memoria. Cap. X I.
[29.] Delle tre ſorti, & delle tre differentie delle Rene, & della diuerſa materia di che ſi fanno le muraglie in diuerſi luoghi. Cap. XII.
[30.] Se la oſſeruatione del tempo gioui nel principiare gli edificij, Qual ſia il tempo conuenien-te, cõ che preghi, & cõ quali Augurij s'habbia a pigliare un tal principio. Cap. XIII.
[31.] DELLA ARCHITETTVRA
[32.] DI LEONBATISTA ALBERTI. LIBRO TERZO,
[33.] DELLE OPERE. In che conſiſta la Ragione del murare, quali ſieno le parti delle Muraglie, & di che coſe habbino di biſogno. Che il ſondamento non è parte di muraglia, & quale ſia il Terre- no buono per li edificij. Cap. I.
[34.] Che i fondamenti ſi debbono principalmente diſegnare con linee, & con quali Inditij ſi co- noſca la ſaldezza del terreno. Cap. I I.
[35.] Facciata di dietro.
[36.] Facciat a dinanzi.
[37.] Che le ſorti de luoghi ſono uarij, & però non ſi debbe preſtare coſi al primo fede a neſſuno luogo, ſe prima tu non ui harai cauate, o fogne, o citerne, o pozzi. ma ne luoghi paludoſi conficchinſi pertiche, & pali abronzati capo piedi, con mazzi leggieri, ma co colpi ſp eſ ſi, & continouati inſino a tanto che è ſieno tutti conſitti. Cap. I I I.
[38.] Della Natura, Forma, & habitudine delle pietre, dello intriſo della calcina, & del ripieno, & de legamenti. Cap. I I I I.
[39.] Del ſare i Ricinti dabaſſo, o ſondamenti, ſecondo gli eſempi, & gli auertimenti delli Antichi. Cap. V.
[40.] Che e' ſi debbono laſciare Sfiatatoi aperti nelle mura groſſe, da baſſo, ad alto, & che diffe-rentia ſia intra il muro, & il fondamẽto, et quali ſieno le parti principali delle mura. de tre modi del murare, & della materia, ct della forma del primo ricinto a piano. Cap. VI.
[41.] Come ſi generino le pietre, come le ſi commettino, & congiunghino inſieme, & quali ſieno le piu gagliarde, & quali le piu deboli. Cap. VII.
[42.] Dclle parti de finimenti, delle corteccle, de ripieni, & delle ſorti loro. Cap. VIII.
[43.] De Ricinti di pietra, del legamento, & del fortificamento delle cornici, & in che mo doſi ſerrino inſieme molte pietre per ſaldezza del muro. Cap. I X.
[44.] Del uero modo del murare, & della conuenientia che hanno le pietre con larena. Cap. X.
[45.] Del fare le mura con uarie coſe, del modo dello intonicarle, delle ſpranghe, & de rimedij lo-ro, & della antichiſsima legge delli Architettorí, & de remedij da ſchifare i pericoli delle Saette. Cap. X I.
[46.] De Tetti di linee dritte, delle Traui, de correnti, & del congiugnere inſieme gli oſſam. Cap. XII.
[47.] Delle Impalcature, o Tetti di linee torte; de gli Archi, & loro differentia, et del modo del farli, & del mettere inſieme le pietre de gli Archi. Cap. XIII.
[48.] Che le uolte ſono di uarie ſorti, & in quel chele ſieno differenti fra loro, con che linee le ſi ſtabiliſchino, & qual ſia il modo dello allentarle. Cap. XIIII.
[49.] Delle Corteccie de Tetti, della loro utilità, & delle ſorti de Tegoli, & della forma loro, & di quel che ſi faccino. Cap. X V.
[50.] De pauimenti ſecondo l’oppenione di Plinio, & di Vitruuio, & ſecondo l’opere delli An-tichi; & qualiſieno i T empi buoni, per cominciare, & terminare le uarie ſorti delle opere. Cap. XVI.
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4440DELLA ARCHITETTVRA damente le ſpeſe; Apparechierai le altre coſe neceſſarie a mettere ad efſetto eſſa
opera;
accioche nello edificare, non ti manchi coſa alcuna che ti tenga in dietro
da finir l'opera con preſtezza.
Percioc' hauendo tu biſogno di piu coſe a con-
dur l'opera, &
cõcioſia che qual ſe l'una che ui manchi, ti poſſa impedire, & fare
115 difettuoſa tutta la muraglia, ti ſi aſpetterà di non ti eſſer fatto beffe di coſa alcuna
che eſſendoui ti gioui, o mancandoui ti nuoca.
Gli Re de Giudei Dauid & Sa
lamone, quando hebbero a fare il Tempio in Ieroſolima hauẽdo ragunato gran
copia di oro, diargento, di bronzo, di legni, di pietre, &
di ſimili coſe; acciò non
ui mancaſſe coſa alcuna che conferiſſe al fare l'opera facile, &
preſtamente, ſe-
2210 condo che (ſcriue Euſebio Pamphilo) mandarono ai Re uicini per parecchi mi-
gliaia di Maeſtri &
di Architettori. Ilche io grandemente lodo, perciò che ar-
reca certo degnità all'opera, &
rende la gloria di chi l'ha fatta maggiore; perche
quella opera, che èfatta con grande arte, &
cõdotta preſtiſsimamẽte è appreſſo
degli ſcrittori celebrata.
Raccõta Curtio, che Aleſſandro Macedone appreſſo
3315 al Tanai, in fare una città non piccola, non conſumò piu che ſette giorni:
& Ioſe
pho hiſtorico dice che Nabucdonoſor fece il Tenipio a Belo, in quindici giorni
&
che il medeſimo pure in quindici giorni cinſe Babillonia di tre circuiti di
mura.
Et che Tito fece un muro di poco manco che di cinque miglia, & che
Semiramis preſſo a Babillonia fece per ogni dì uno ottauo di miglio di gran-
4420 diſsime mura;
& che ella fece mura di uẽticinque miglia molto profonde, &
molto larghe in non piu che ſette giorni per riſtrignere il lago.
Ma parleremo
di queſto, altra uolta.
Che coſe ſi habbino a prouedere per l'edificio. Quai Maeſtri ſi habbino a eleggere, & in
che tempo, ſecondo il parere delli Antichi, ſi debbino tagliare ilegnami. Cap. IIII.
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LE coſe, che ſi hanno da apparecchiare ſon queſte certamente, Calcine,
Legnami, Rene, Pietre;
oltra queſte Ferro, Bronzo, Piombo, Vetro,
&
ſimili. Et ſopra tutto giudico ch'e' ſia da eleggere Maeſtri che ſappino,
che non ſieno leggieri, nè inconſtanti;
a quali tu habbi a dare in commeſsione
&
a raccomandare che ti faccino ſubito il bene diſegnato edificio, & che lo
6630 conduchino dandoli perfettione con preſtezza.
Et nello approuare tutte
queſte coſe, ti giouerà argomentare, &
conietturare dalle altre opere piu uici-
ne che ſono in eſſere;
mediante le quali, auertito, ti delibererai di ciò che tu
habbi a fare nel caſo tuo.
Percioche notando tu in quelli, le lodi, & i difetti,
potrai penſare che nell'opera tua ui poſsino accadere coſe ſimili.
Nerone Im-
7735 peratore hauendo diſegnato di dedicare in Roma una ſtatua grandiſsima in
honore del Sole di ſeſſanta braccia, mediante la quale egli ſuperaſſe la grandez-
za, &
la Magnificentia delli ſuoi paſſati, ſecondo che ſcriue Plinio, uolle prima
che egli allogaſſe tal opere a Zenodaro in quei tempi celebrato, &
eccellente
Scultore, uedere quanto ei ualeſſe, &
ſapeſſe, in fare tali opere, il quale in On-
8840 uernia di Francia haueua fatto un Coloſſo di peſo marauiglioſo.
Et coſi deli-
berate queſte coſe paſsiamo alle altre.
Noi ueramente nel trattare quello che
ſia commodo alle opere delli edificij, ridiremo quelle coſe, che ci hanno inſe-
gnate i noſtri piu dotti antichi, Et maſsimo Teofraſto, Ariſtotile,

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