Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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4428DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI cioſſiachè le pietre poco ſi profondino, onde ſotto ſi trova una ſpecie di ter-
reno
roſſo, viſcoſo, e penetrabile, che inſieme coll’acqua è la materia proſ-
ſima
delle dette pietre;
che da eſſa ſi forma con certo ſugo, in cui conſi-
ſte
la virtù petrificabile;
e ſe profondano, non ſono continuate; perlochè
il
terreno interpoſto non è ſempre buono per fondamento:
ovvero i maſſi del-
le
pietre ſtanno ſoſpeſi da qualche parte, e ſotto ad eſſi ſi aſconde qualche
concavità
;
talchè eſſendo ſoverchiamente aggravati, ſi rompono, e ſon ca-
gione
di rovina, e ſpecialmente eſſendo ſottili, o per natura non atti a ſo-
ſtentare
il peſo.
E benchè ciò fuſſe (come ſi riferiſce dall’Alberti nel me-
deſimo
luogo) nondimeno l’Architetto, e i ſuoi Miniſtri non debbono perder-
ſi
d’animo.
Imperciocchè egli dice = Cava con buona ventura i fondamenti,
finchè
tu trovi il terreno ſodo;
benchè non vi ſia regola ferma, poichè la ter-
ra
per ſua natura è compoſta di doppj filoni, i quali ſono di varie maniere,
cioè
, o ſabbionoſi, o renoſi, o ſaſſoſi, ſotto ai quali variamente ſi trova un
bancone
ſerrato, ſpeſſo, gagliardo, duriſſimo, e atto a reggere gli Edifizj.
E
queſto
è vario;
poichè le parti ſue infra loro ſono molto diſſimili, mentre
in
una parte ſi trova duriſſimo, in un’altra è roſſo, o nero, o bianco, il qua-
le
è il più debole di tutti, ſiccome ſi è moſtrato avanti.
Altrove ſono di cre-
ta
, o di tufo, o d’argilla meſcolata con ghiara.
Delle quali ſpecie di terreno
non
ſi può far certo, e ſicuro giudizio.
I fondamenti artificiali ſono, o le pa-
lificate
, o travamenti, o modelli di legname, o gran maſſi di pietra ammonta-
ti
l’un ſopra l’altro, o le navi, ovvero le barche, o finalmente le muraglie vec-
chie
.
Nelle palificate è facil coſa il fare errore, ſiccome è noto per le coſe det-
te
, cioè, quando non ſi fanno tutte le diligenze, che ſi richiedono;
cosìanco-
ra
fabbricando ſopra travamenti, cioè, quando le travi ſaranno verdi, o ſotti-
li
, o di legname pieghevole, o frangibile;
e lo ſteſſo poſfiamo dire dei Mo-
delli
.
O quando queſti legnami non poſſono durare ſtando ſott’acqua. Laon-
de
per fuggire ſifſatti inconvenienti, ſi uſino i legnami di caſtagno, e di quer
cia
, che ſono di natura immarceſcibile.
Si adoperi l’alno, il quale (come di-
ce
Caſtor Durante) è buono nei fondamenti in acqua, e non ſi putrefà ſott’
acqua
, e le palificate, che ſe ne fanno, ben ſerrate, ſoftentano ſopra ſe ogni
gran
macchina d’edifizio.
Il fare i fondamenti ſopra i maſſi di pietra gittati, e ammon-
tati
, come ſi coſtuma nelle fabbriche dei Porti, ſe non ſi accompagna con buono ac-
corgimento
, e con diligenza, procurandoſi, che le pietre gittate ſieno grandi,
e
ſi accoſtino bene inſieme;
che ſe ſaranno altrimenti, non vi ſi muri ſopra,
e
ſe vi ſi murerà, la muraglia non avrà buon fondamento:
imperciocchè en-
trando
l’acqua del Mare con impeto nei luoghi vacui, e lavorando del conti-
nuo
, finalmente potrebbe ſcalzare le pietre, e cacciarle fuori del luogo loro.
Ma il fare fondamenti ſopra navi, ovvero barche (ſiccome ſi legge, eſſere ſta-
ta
fondata la Torre al Faro del Porto Romano da Claudio Imperatore, che fu
edificata
a ſomiglianza del Faro d’Aleſſandria, ſiccome ſi legge nel Capitolo
20
.
della Vita del detto Claudio nelle appreſſo parole: = Portum Oſtiæ extruxit,
circumdato
dextra, ſiniſtraque brachio, &
ad introitum profundo jamſalo mole
objecta
, quam conſtabilis fundaret, navem ante demerſit, qua magnus Obeliscus
ex
Ægypto fuerat advectus, congeſtisque pilis ſuperpoſuit altiſſimam turrim in
exemplum
Alexandrini Fari, ut ad nocturnos ignes curſum navigia dirigerent.
E Plinio nel Lib. 36. cap. 9. = Super omnia exceſſit difficultas mari Romam
devehendi
, ſpectatis admodum navibus.
Divus Auguſtus priorem advexerat, mi-
raculique
gratia Puteolis navalibus perpetuis dicaverat:
ſed incendio conſumta
eſt
.
Divus Claudius aliquot per annos aſſervatam, qua Cajus Cæſar importave-
rat
, omnibus, quæ unquam in mari viſæ ſunt, mirabiliorem, turribus Puteola-
no
ex pulvere exædificatis, perductam oſtiam, portus gratia merſit &
c.)

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