Zanotti, Francesco Maria
,
Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre
,
1752
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DELLA FORZA DE’ CORPI
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valoroſiſſimo Peripatetico, quantunque intenda la
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forma ſoſtanziale di Ariſtotele, non così leggiermen-
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te intenderebbe la forza ſoſtanziale di Bernulli.
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">Egli è ben vero però, che molte coſe ſono più
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facili a intenderſi, che a definirſi, di che poſſono
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/>
ſervir come d’ eſempio il tempo, lo ſpazio, la
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relazione, la ſoſtanza, l’ accidente, e ſe volete
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quella iſteſſa forma ſoſtanziale, che avete impa-
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rata in Alcalà. </
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">E per ciò 10 mi guardo aſſai vol-
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te d’ eſſer moleſto a quelli, i quali parendomi,
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che abbiano inteſo ottimamente la coſa, non l’
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hanno però ottimamente definita; </
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">e in tal caſo
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io ſoglio più toſto ſeguire l’ intendimento loro,
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che le parole; </
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preserve
">il quale intendimento ſi compren-
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de il più delle volte meglio per lo proſeguimen-
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/>
to de i lor diſcorſi, che per alcuna accurata, e
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giuſta diffinizione. </
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">E certo che quei primi, che
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introduſſero il nome di forza viva, e ne fece-
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/>
ro tanto rumore, come anche quelli, che per lun-
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/>
go tempo poi li ſeguirono, aſſai moſtrarono in. </
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tutti i ragionamenti loro, che null’ altro per eſ-
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/>
ſo intendevano, ſe non quella forza, che un cor-
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po hà, qualora è meſſo in movimento, di pro-
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/>
durre ora un’ effetto, ora un’ altro; </
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">e quindi è,
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che parendo loro, che queſti effetti ſeguiſſero ſem-
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pre la proporzione della maſſa moltiplicata per lo
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quadrato della velocità, vollero, che anche la for-
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za viva ſi miſuraſſe all’ iſteſſo modo. </
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preserve
">Il perchè
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tenendo io dietro a i lor diſcorſi, non molto ho
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curato le loro diffinizioni; </
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">le quali, </
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