Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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10 II
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12 IV
13 V
14 VI
15 VII
16 VIII
17 IX
18 X
19 XI
20 XII
21 XIII
22 XIV
23 XV
24 XVI
25 XVII
26 XVIII
27 XIX
28 XX
29 XXI
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48XL canna, come coſtumaſi a que’ vaſi ai
quali vuolſi tornire la bocca del collo,
e tutto queſto per vedere ſe una diver-
ſa maniera di lavorarle mutava in eſſe
in qualche modo l’eſperienza;
ma han-
no fatto lo ſteſſo interamente, e ſono
come l’altre nè più nè meno ſcoppiate.
Col nome di _puntatura_ termine dell’ arte
vetraria di cui mi ſono ſopra ſervito,
intendo quello ſtigma che neceſſariamen-
te dalla canna di ferro colla quale ſon
fabbricati, contraggono tutti i vaſi di
vetro che hanno la bocca tornita, il qua-
le non vedendoſi nei vaſi antichi che tro-
viamo nell’urne e nei ſepolcri, ci fareb-
be credere che tutt’altra maniera aveſſe-
ro avuto i Greci o i Romani nel lavorare
il vetro, ſe Plinio non ci aſſicuraſſe del
contrario col dirci, che “aliud (Vitrum)
flatu figuratur, aliud torno teritur, aliud
argenti modo caelatur“ Ciò non

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