4832DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI
COme dalla proporzione delle parti del Mondo grande, le quali fanno un’
armonìa maraviglioſa; e dalla proporzione del Mondo piccolo ſi cagiona
la perfezione, e la bellezza; così dalla proporzione delle fabbriche ſi produce
la perfezione, e la bellezza loro. Così anche pel contrario in qualunque fabbri-
ca la ſproporzione è cagione di varie imperſezioni, e di bruttezze diverſe. On-
de gli errori, che naſcono dalla ſproporzione delle parti degli edificj, ſono di
ſomma importanza. Imperciocchè la proporzione delle parti loro è una delle
condizioni più neceſſarie. Queſta poi conſiſte, o fra le parti alte, o fra le baſ-
ſe, o fra le laterali, o fra i vani, che ſi fanno nelle parti inferiori, e nelle
ſuperiori: o fra le interne, e le eſterne: o fra le membra degli ornamenti, e
fra le parti loro. Laonde, allora gli Architetti errano nelle proporzioni delle par-
ti delle opere, quando le miſure non ſono fra loro corriſpondenti, e propor-
zionali. Come quando le parti ſuperiori delle muraglie non hanno le groſſez-
ze proporzionate alle inferiori, cioè, quando o ſono più groſ@e delle parti vici-
ne ai fondamenti, o ſono troppo ſottili: e quando le altezze de’luoghi non ſon
fatte a proporzione delle larghezze. Come le altezze dell’impoſte delle volte
non ſono a proporzione delle larghezze, ſiccome ſi vede in molte nobiliſſime
fabbriche, e particolarmente nella Chieſa di S. Pietro di Roma, ove l’impoſta
della volta non eſſendo proporzionata alla larghezza a motivo dell’aggetta della
cornice, è cagione, che ſi moſtri troppo baſſa: sì ancora, perchè non le è ſta-
ta data quella giunta, che ſi richiedeva, conſorme alla miſura dello ſporgiment-
to, e del rilievo della cornice; onde alla noſtra viſta da eſſo ſi toglie buona
parte della volta, e però ſi moſtra baſſa. E queſto è un errore nato dal non
aver cognizione alcuna di proſpettiva; il quale errore, perchè più appariſca,
ne daremo quì ſotto un eſempio.
armonìa maraviglioſa; e dalla proporzione del Mondo piccolo ſi cagiona
la perfezione, e la bellezza; così dalla proporzione delle fabbriche ſi produce
la perfezione, e la bellezza loro. Così anche pel contrario in qualunque fabbri-
ca la ſproporzione è cagione di varie imperſezioni, e di bruttezze diverſe. On-
de gli errori, che naſcono dalla ſproporzione delle parti degli edificj, ſono di
ſomma importanza. Imperciocchè la proporzione delle parti loro è una delle
condizioni più neceſſarie. Queſta poi conſiſte, o fra le parti alte, o fra le baſ-
ſe, o fra le laterali, o fra i vani, che ſi fanno nelle parti inferiori, e nelle
ſuperiori: o fra le interne, e le eſterne: o fra le membra degli ornamenti, e
fra le parti loro. Laonde, allora gli Architetti errano nelle proporzioni delle par-
ti delle opere, quando le miſure non ſono fra loro corriſpondenti, e propor-
zionali. Come quando le parti ſuperiori delle muraglie non hanno le groſſez-
ze proporzionate alle inferiori, cioè, quando o ſono più groſ@e delle parti vici-
ne ai fondamenti, o ſono troppo ſottili: e quando le altezze de’luoghi non ſon
fatte a proporzione delle larghezze. Come le altezze dell’impoſte delle volte
non ſono a proporzione delle larghezze, ſiccome ſi vede in molte nobiliſſime
fabbriche, e particolarmente nella Chieſa di S. Pietro di Roma, ove l’impoſta
della volta non eſſendo proporzionata alla larghezza a motivo dell’aggetta della
cornice, è cagione, che ſi moſtri troppo baſſa: sì ancora, perchè non le è ſta-
ta data quella giunta, che ſi richiedeva, conſorme alla miſura dello ſporgiment-
to, e del rilievo della cornice; onde alla noſtra viſta da eſſo ſi toglie buona
parte della volta, e però ſi moſtra baſſa. E queſto è un errore nato dal non
aver cognizione alcuna di proſpettiva; il quale errore, perchè più appariſca,
ne daremo quì ſotto un eſempio.