Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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13 V
14 VI
15 VII
16 VIII
17 IX
18 X
19 XI
20 XII
21 XIII
22 XIV
23 XV
24 XVI
25 XVII
26 XVIII
27 XIX
28 XX
29 XXI
30 XXII
31 XXIII
32 XXIV
33 XXV
34 XXVI
35 XXVII
36 XXVIII
37 XXIX
38 XXX
39 XXXI
40 XXXII
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49XLI rebbe deſiderabile che queſto Autore ci
aveſſe laſciato più minutamente deſcrit-
to il loro artificio, come ci ha laſciata
la compoſizione del vetro;
imperciocchè
eſſendo ſtati coſtoro tanto più facili e
compendioſi di noi nella meccanica, chi
ſa che non trovaſſeſi un’alrro metodo
di agevolare queſt’ arte tanto neceſſaria
al pulito e civil genere di vita che og-
gi coſtumaſi ?
Ma queſte ricerche quan-
to più ſono difficili e faticoſe, altret-
tanto più a lei che ad altri appartener
debbono, giacchè pare ch’ella ſia ſtata
ad arte dal deſtino ſerbata a queſta tarda
età, per diſcoprire e mettere alla chiara
luce gli enigmi più oſcuri e le reliquie
più naſcoſe dei noſtri antenati, abbando-
nate già dagli eruditi ad un perpetuo mi-
ſtero.
Ma torniamo alle noſtre Caraffe, che
troppo lungo ſarebbe il diſcorſo ſe in que-
ſta vaſta provincia voleſſi mettere il piede.

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