Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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5430DELLA FORZA DE’ CORPI te era da ridere; ne è da maravigliarſi, che quel-
la loro filoſofia ſia ſtata per molti ſecoli diſprez-
zata.
Ultimamente Carteſio adoprandovi maggio-
re ſtudio e maggiore ingegno, l’ ha giudicata
più toſto degna di emendazione;
ſebbene di tan-
to l’ ha mutata, e corretta, che ha fatto più to-
fto una filoſofia nuova, che emendato un’ anti-
ca;
imperocchè laſciando all’ animo la bellezza,
e dignità dell’ eſſer ſuo incorporeo, ha inoltre
levato a corpi ſteſſi tutte quelle qualità, che non
poſſon conſiſtere in movimento o diſpoſizione di
particelle, ſoſtituendo in vece loro altrettante appa-
renze, che la natura ſecondo il tempo, el’ occaſio-
ne va formando negli animi noſtri o per uſo, o per
ſollazzo.
E ſecondo l’ opinione di queſt’ uomo
grandiſſimo non altro reſta ne corpi, ſe non movi-
mento, e diſpoſizione di particelle, le quali aven-
do certe ſigure, e cangiando le lor diſtanze in va-
rie guiſe, e talor ritenendole, compongono le
tanto vaghe, e dilettoſe forme dell’ univerſo;
il
qual però ſe noi ſpogliaſſimo di tutte quelle appa-
renze, che l’animo noſtro gli aggiunge, troverem-
mo non altro eſſere, che una regolatiſſima diſpo-
ſizione, e agitazione di particelle.
Neuton, che
ha conturbato la filoſofia di Carteſio, non ſi è
però allontanato da queſta opinione;
e ſolamen-
te a quelle cauſe, che producono il movimento
nella materia, e che Democrito et Epicuro, e
Carteſio avean notate, ne ha aggiunto un’ altra,
che è la forza attrattiva, per cui le parti della

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