5539PARTE SECONDA.
imperciocchè, oltre che fanno l'opere del tutto imperfette, e moſtruoſe, tolgo-
no a ciaſcuna il fine proporzionato, e naturale. Siccome quando ſi pongono le
parti principali nel luogo delle non principali, e delle aggiunte; e le non prin-
cipali ſi accomodano all'ufizio, e nel luogo delle principali, cioè, a reggere
il peſo, e a formare il principale e il maggiore ornamento della Fabbrica. Come,
quando negli ornamenti degli Altari, e delle porte, ſi pongono talvolta i te-
lari a regger tutto il peſo della cornice, e del fronteſpizio; e ſi pongono le co-
lonne dalle bande, di qua, e di là, nelle giunte quaſi per ripieno. E quando
talvolta ſi fa riſaltare l'Architrave delle porte, quanta è la larghezza del vano,
ponendovi ſopra il fregio, la cornice, il fronteſpizio, o qualche cartella, od or-
namento di fineſtra, o di qualche quadro; di maniera che tutto il peſo moſtra
d'eſſer collocato ſopra il vano. La qual coſa eſſendo la più contraria alle buone
regole d'Architettura, è anche la più erronea. Perciò a ogni peſo, e ad ogni ope-
ra ſuperiore, ſempre ſi dee ſottoporre il ſodo e il pieno, affinchè faccia ufizio di
baſe, e di ſtabilimento delle parti ſuperiori delle fabbriche. Così, quando ſopra le co-
lonne, o ſopra i pilaſtri, riſaltandoſi l'Architrave inſieme col fregio, e con la cornice,
ſi fa ſeguir più indentro lo ſteſſo Architrave, e ſi moſtra, che la parte, che ſe-
gue, diviſa dal riſalto infra le colonne, reſta in aria, e ſenza poſamento alcu-
no, poichè la colonna, o il pilaſtro è poſto ſolamente a reggere l'Architrave,
che riſalta, ſecondo il vivo, e ſecondo il ſodo della ſua groſſezza ſuperiore, in-
ſieme con ciò, che gli è ſopra; ma non a ſoſtenere il rimanente, e però com-
pariſce come collocato in aria. Lo che non accade, quando l'Architrave ſi fa
andare, e continuare ſenza riſaltamenti; poichè in queſto modo l'opera ſi reg-
ge nel vivo, e nel ſodo de'pilaſtri, e delle colonne, come ſi richiede, e con-
forme all'inſegnamento della Natura. Ma per eſſer meglio inteſi, porremo quì
appreſſo gli eſempj.
25[Figure 25]
26[Figure 26]no a ciaſcuna il fine proporzionato, e naturale. Siccome quando ſi pongono le
parti principali nel luogo delle non principali, e delle aggiunte; e le non prin-
cipali ſi accomodano all'ufizio, e nel luogo delle principali, cioè, a reggere
il peſo, e a formare il principale e il maggiore ornamento della Fabbrica. Come,
quando negli ornamenti degli Altari, e delle porte, ſi pongono talvolta i te-
lari a regger tutto il peſo della cornice, e del fronteſpizio; e ſi pongono le co-
lonne dalle bande, di qua, e di là, nelle giunte quaſi per ripieno. E quando
talvolta ſi fa riſaltare l'Architrave delle porte, quanta è la larghezza del vano,
ponendovi ſopra il fregio, la cornice, il fronteſpizio, o qualche cartella, od or-
namento di fineſtra, o di qualche quadro; di maniera che tutto il peſo moſtra
d'eſſer collocato ſopra il vano. La qual coſa eſſendo la più contraria alle buone
regole d'Architettura, è anche la più erronea. Perciò a ogni peſo, e ad ogni ope-
ra ſuperiore, ſempre ſi dee ſottoporre il ſodo e il pieno, affinchè faccia ufizio di
baſe, e di ſtabilimento delle parti ſuperiori delle fabbriche. Così, quando ſopra le co-
lonne, o ſopra i pilaſtri, riſaltandoſi l'Architrave inſieme col fregio, e con la cornice,
ſi fa ſeguir più indentro lo ſteſſo Architrave, e ſi moſtra, che la parte, che ſe-
gue, diviſa dal riſalto infra le colonne, reſta in aria, e ſenza poſamento alcu-
no, poichè la colonna, o il pilaſtro è poſto ſolamente a reggere l'Architrave,
che riſalta, ſecondo il vivo, e ſecondo il ſodo della ſua groſſezza ſuperiore, in-
ſieme con ciò, che gli è ſopra; ma non a ſoſtenere il rimanente, e però com-
pariſce come collocato in aria. Lo che non accade, quando l'Architrave ſi fa
andare, e continuare ſenza riſaltamenti; poichè in queſto modo l'opera ſi reg-
ge nel vivo, e nel ſodo de'pilaſtri, e delle colonne, come ſi richiede, e con-
forme all'inſegnamento della Natura. Ma per eſſer meglio inteſi, porremo quì
appreſſo gli eſempj.