Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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65(LVII) diatamente l’ apertura, accoſtandola da
quella parte novamente al foco, dopo
di averle attaccata dalla oppoſta la verga
di ferro con cui maneggiarla.
Chiuſa l’
apertura, la ſcoſtano dal foco ſenza por-
la nella ſtufa, ed ecco ſe pure ſponta-
neamente non iſcoppia, fatta quella
palla che noi qui vogliamo eſaminare.
Da codeſto metodo di fabbricarla, chi
vi è che non conoſca dipendere tutto
queſto fenomeno dall’ aria entro di lei
contenuta e compreſſa, la quale toſto
che le ſi ſchiude tutto in un momento
il varco, come faſſi quando ſi rompe,
ſcappa fuori con impeto ed eccita quel
fragore che quotidianamente ancora in
varj inſtrumenti pneumatici ſentiamo ec-
citarſi, come pur nella polvere fulminan-
te, nei cannoni, e nelle altre armi a
fuoco?
Due poi ſono ſe mal non mi ap-
pongo le cagioni, per le quali l’aria

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