Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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11 III
12 IV
13 V
14 VI
15 VII
16 VIII
17 IX
18 X
19 XI
20 XII
21 XIII
22 XIV
23 XV
24 XVI
25 XVII
26 XVIII
27 XIX
28 XX
29 XXI
30 XXII
31 XXIII
32 XXIV
33 XXV
34 XXVI
35 XXVII
36 XXVIII
37 XXIX
38 XXX
39 XXXI
40 XXXII
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66(LVIII) tro della palla imprigionata è oltre il
ſolito compreſſa ed anguſtiata.
L’una è
perchè dal corpo di legno che in eſſa
rinchiudeſi, mercè del calore acutiſſimo
che da ogn’ intorno lo circonda e pene-
tra, diſchiudeſi l’ aria tutta che entro
di sè in gran copia contiene, la quale
non potendo uſcir fuori della palla per-
chè già chiuſa, reſta incarcerata malgrado
lo sforzo che fa per ſortirne.
L’ altra
dipende dal non mettere la palla nella
ſolita ſtufa, imperciocchè levata appena
dal foco indurandoſi queſta e raffreddan-
doſi nella eſterna ſua ſuperficie, reſiſte
alla forza che dentro di lei va facendo
l’ aria di mano in mano che ſi va ſpri-
gionando dal legno rinchiuſo, lo che non
ſuccederebbe ſe nella ſtufa ſi metteſſe,
perchè allora perſiſtendo a cauſa del ca-
lore, nella molezza ancora per qualche
tempo il vetro, può andare poco a

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