6642DELLA FORZA DE’ CORPI
ne ſia la cagione, finchè venga per l’ azione di
altre potenze a diſtruggerſi; e per ciò non avervi
parte alcuna quella forza viva, che vorrebbe oggi
introdurſi nel mondo e ſignoreggiare tutte le coſe.
Et io potrei faciliſſimamente dimoſtrarvi una tal
verità, ſcorrendo ad uno ad uno tutti gli effetti
sì della gravità, come degli elaſtri; da cui ſo-
gliono principalmente trarſi gli argomenti a di-
moſtrare la forza viva. Ma voi potete far que-
ſto cammino facilmente per voi ſteſſo, ne vorre.
te darmi fatica ſenza biſogno - Voi giudicate di
me, diſſe allora il Signor Marcheſe, troppo gen-
tilmente; ma ſappiate però, che ſe volete ch’ io
ſcorra gli effetti o della gravità, o degli elaſtri,
io deſidero in queſto cammino non andar ſolo;
e voglio che almeno per qualche tratto di ſtrada
voi mi accompagniate. Che s’ egli mi è facile,
come dite, trovar la via per me medeſimo, mol-
to più mi dovrà eſſer facile, eſſendomi da voi mo-
ſtrata. Ma prima di entrare in cammino, vi pre-
go levarmi un dubbio, il qual mi è nato per le
ultime voſtre parole. Quale? diſſi io. Voi avete
detto, riſpoſe il Signor Marcheſe, che le potenze
producono la velocità, la qual poi ſi conſerva, fin-
chè ſia diſtrutta da altre potenze. Or non s’ era
egli ſempre detto, che le potenze producono il
movimento? e come dite ora, che producono la
velocità? E che altro è il movimento, riſpoſi io,
ſe non la velocità? Come? diſſe il Signor Mar-
cheſe; non ho io ſempre udito dire, che il
altre potenze a diſtruggerſi; e per ciò non avervi
parte alcuna quella forza viva, che vorrebbe oggi
introdurſi nel mondo e ſignoreggiare tutte le coſe.
Et io potrei faciliſſimamente dimoſtrarvi una tal
verità, ſcorrendo ad uno ad uno tutti gli effetti
sì della gravità, come degli elaſtri; da cui ſo-
gliono principalmente trarſi gli argomenti a di-
moſtrare la forza viva. Ma voi potete far que-
ſto cammino facilmente per voi ſteſſo, ne vorre.
te darmi fatica ſenza biſogno - Voi giudicate di
me, diſſe allora il Signor Marcheſe, troppo gen-
tilmente; ma ſappiate però, che ſe volete ch’ io
ſcorra gli effetti o della gravità, o degli elaſtri,
io deſidero in queſto cammino non andar ſolo;
e voglio che almeno per qualche tratto di ſtrada
voi mi accompagniate. Che s’ egli mi è facile,
come dite, trovar la via per me medeſimo, mol-
to più mi dovrà eſſer facile, eſſendomi da voi mo-
ſtrata. Ma prima di entrare in cammino, vi pre-
go levarmi un dubbio, il qual mi è nato per le
ultime voſtre parole. Quale? diſſi io. Voi avete
detto, riſpoſe il Signor Marcheſe, che le potenze
producono la velocità, la qual poi ſi conſerva, fin-
chè ſia diſtrutta da altre potenze. Or non s’ era
egli ſempre detto, che le potenze producono il
movimento? e come dite ora, che producono la
velocità? E che altro è il movimento, riſpoſi io,
ſe non la velocità? Come? diſſe il Signor Mar-
cheſe; non ho io ſempre udito dire, che il