Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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104 XCVI
105 XCVII
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107 XCIX
108 C
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110 CII
111 CIII
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67(LIX) co cedendo agli urti dell’ aria, che in-
grandendo la palla ancor tenera, ſi di-
lata fino al punto dell’ equilibrio del-
la reſiſtenza del vetro e dello sfor-
zo che dentro di lui fa l’ aria per
ampliarſi lo ſpazio.
Da tutto queſto ne
ſiegue, che quanto più ſarà ripieno d’
aria compreſſa il corpo che dentro di
lei ſi rinchiude, maggiore ſarà lo ſtre-
pito che nel romper la palla faraſſi.
Fra tutti gli altri corpi poi che fan-
no più ſenſibile lo eſperimento, hò tro-
vato che migliori ſono i pezzetti di un
ſottil ramo di fico verde, come quell’
arbore che più di ogni altro è ſpugno-
ſo e di trachee arterie abbondante, per
le quali come tutte le altre piante fan-
no, riceve l’ aria e a guiſa degli ani-
mati viventi reſpira.
Non faccia poi
maraviglia, che in un sì picciol corpo
qual’ è un pezzetto di ramo di

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