Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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7248DELLA FORZA DE’ CORPI la ſomma ditutti i rettangoli ad mn ſovrappoſti. Ne
men
facilmente troverete, che tutte le linee bc, de,
e
le altre fino ad mn, eſprimenti le velocità, an-
dranno
a terminarſi in una linea retta An, la qua-
le
chiuderà il triangolo Anm, e che queſto trian-
golo
non ſarà differente dalla ſomma dei deſcritti
rettangoli
, ſe non per li ſpazietti urc, cte &
c. , i
quali
eſſendo tutti inſieme d’ un’ eſtrema, et infi-
nita
piccolezza riſpetto a tutto il triangolo, e po-
tendo
per ciò traſcurarſi et averſi per nulla;
potrà
anche
dirſi il triangolo Anm eſſere eguale alla ſom-
ma
dei deſcritti rettangoli, et eſprimere lo ſpazio
ſcorſo
ne più ne meno.
E per l’ iſteſſa ragione ſe
voi
condurrete una linea BC parallela ad mn, la
qual
tagli la linea An prodotta fino in C, voi tro-
verete
, che come il corpo ſarà caduto per tutto
il
tempo AB, la velocità, che egli avrà, ſarà
BC
, e lo ſpazio ſcorſo ſarà il triangolo ACB.
Sono io ſtato fin qui aſſai chiaro, o deſiderate,
che
io mi sforzi di eſſerlo anche più?
Niente
più
;
riſpoſe il Signor Marcheſe; e già veggo che
eſlendo
le due linee Am, AB proporzionali alle
due
mn, BC, et eſſendo quelle i tempi, e que-
ſte
le velocità, ne ſegue, che i tempi ſieno propor-
zionali
alle velocità, che è la legge, che avete det-
ta
, del tempo.
Or quale è quella, che dicevate del-
lo
ſpazio?
Queſta; riſpoſi, che gli ſpazj ſcorſi
ſono
proporzionali ai quadrati delle velocità.
Oh
queſto
ancora, diſſe il Signor Marcheſe, veggo
aſſai
bene;
perciocchè gli ſpazj ſcorſi ſono i

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