Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

Table of contents

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[81.] Corollario.
[82.] Come ſi deſcriuino le Settioni Coniche. Cap. XLI.
[83.] De i modi particolari di deſcriuere le Settioni Coni-che, che s’aſpettano all’inuention ſolida. Cap. XLII.
[84.] De’modi particolari di deſcriuere le Settioni Coniche, che s’aſpettano all’inuention piana vera. Cap. XLIII.
[85.] Come ſi deſcriua la Iperbola con vn filo, primo modo della inuention piana vera. Cap. XLIV.
[86.] Come ſi deſcriua la Parabola con vn filo; primo modo della inuention piana vera. Cap. XLV.
[87.] Come ſi deſcriua la Parabola, mediante gl’iſtrumen-tiſodi, composti diregoli, ch’è ilſecondo mo-do dell’inuention piana vera. Cap. XLVI.
[88.] Come ſi deſcriua la Iperbola con le righe, ſecondo mo-do dell’inuention piana vera. Cap. XLVII.
[89.] Come ſi deſcriua l’Eliſsi con le righe, ſecondo modo dell’inuention piana vera. Cap. XLVIII.
[90.] Dei modi particolari di deſcriuere le Settioni Coni-che, appartenenti all’Inuention piana per i punti continuati. Cap. XLIX.
[91.] Come ſi deſcriua l’Iperbola, & Eliſsi per ì punticontinuati. Cap. L.
[92.] D’vn’altra maniera molto facile, & eſpediente, di deſcriuere per i punti continuati la Parabola, che habbi per foco vn determinato punto. Cap. L I.
[93.] Come dalla Parabola ſi poſſono dedurre infinite Iperbole, che con mirabile analogia vanno mutan-do i lati traſuerſi, mantenendo però ſempre l’iſteſ-ſo lato retto. Cap. LII.
[94.] In qual maniera ſi poſſi deſcriuere l’Iperbola equilatera, il cuifoco diſti dalla ſua ci-ma quanto noi vorremo. Cap. LIII.
[95.] Come ſi deſcriua l’Eliſsi, che habbiciaſcun de’ſuoi fochi distanti dall’eſtremità dell’aſſe quanto ſi voglia. Cap. LIV.
[96.] Corollario.
[97.] Di altre maniere ancora di dedurre le Settioni Coni-che vicendeuolmente l’vna dall’altra, o dal-la circonferenza del cerchio. Cap. LV. & vlt.
[98.] Deus nobis vſuram vitæ dedit, & ingenij tamquam pecuniæ, nulla praſtituta die.
[99.] Errcri ſcorſi per inauuettenz@ nello ſtampate.
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7353Coniche. Cap. XVI.
Dimo stratione ſopra la 14. Figura.
NElla ſudetta ſigura perciò ſia preſo vn
punto, come ſi voglia nel diametro,
O X, come, I, e per quello ſi tiri, D H,
parallela à, B C, &
N M, ad, R V, che termini
nell’Iperbola nei punti, N, M:
Prouaremo a-
dunque, che’l quadrato, N I, è vguale al rettã-
golo, D I H, &
R X, al rettãgolo, B X C, come
ſi fece nel Cap.
12. moſtrando il quadrato, M
S, eſſer’eguale al rettangolo, I S H, &
il qua-
drato, R X, al rettangolo, B X C.
Più oltre il
rettãgolo, B X C, al rettangolo, D I H, hà per
la 13.
del 6. la proportione cõpoſta di, B X, à
D I, cioè di, O X, ad, O I, (pereſſer’, O D I, O B
X, triangoli ſimili) e di quella, che hà, X C,
ad, I H, cioè, X K, à, K I, per eſſer, K I H, K
X C, triangoli ſimili, le quali due proportioni
di, X O, ad, O I, edi, X K, à, K I, compon-
gono la proportione del rettangolo, K X O,
alrettangolo, K I O, adunque il rettangolo,
B X C, al rettangolo, D I H, ſarà come il ret-
tangolo, K X O, à K I O, e così ſarà ancora il
quadrato, R X, al quadrato, N I, ouero il qua-
drato, R V, alquadrato, N M, il che biſogna-
ua dimoſtrare.

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