Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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7458DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI quod vulgo Coloſſeum appellant, quamvis non ſint parium laterum, & quota
tantum
parte extantes.
Per la ſeconda, poichè tali colonne ſon cavate dalla groſſezza delle colonne
inferiori
, le quali ſon tonde;
e perciocchè rappreſentano le contra-colonne, che
ſi
pongono dopo le colonne tonde, preſupponendo, che quelle, che ſono a baſ-
ſo
, ſieno ſciolte, e dopo loro ſien collocate le colonne quadre, alle quali cor-
riſpondono
le colonne quadre dell’ultimo Ordine.
Il terzo capo ſarà il formare
gli
ornamenti delle fabbriche, mutando talora i luoghi, e gli Ordini dell’Ar-
chitettura
, collocando prima l’Ordine Compoſito, di poi l’Jonico;
o prima il
Corintio
, e di poi il Dorico, il che è un errore, che toglie la bellezza, e l’ar-
monia
degli edifizj:
imperciocchè gli Ordini fra loro ſi corriſpondono con una
certa
proporzione armonica ſeſquialtera, come ſi vede eſpreſſamente nelle colon-
ne
;
concioffiachè la colonna Toſcana contenga ſei groſſezze, la Dorica ſette,
la
Jonica otto, la Corintia nove, la Compoſita dieci:
e nei piediſtalli ſi trova
la
proporzione dupla, la ſesquialtera, e la biparziente due terzi.
Che nel piedi-
ſtallo
Toſcano è la proporzione d’un quadrato;
nel Dorico la ſeſquialtera prefa
dall’
aumento del quadrato tratto dal movimento del diametro;
nell’Jonico è la
proporzione
dupla, poichè vi è il quadrato, che è il doppio della giunta, che è
la
metà di eſſo;
e riſpetto al Toſcano vi è la proporzione ſeſquialtera, che è
un
quadrato, e la metà più:
nel Corintio è la biparziente i due terzi; poichè,
oltre
al quadrato, vi ſono i due terzi del quadrato:
nel Compoſito finalmente
ſi
trova la proporzione dupla, poichè contiene due quadrati.
Il quarto capo ſi
vede
, quando ſi pongono le membra fuori del luogo loro, diſtribuendo con-
fuſamente
i loro ufizj.
Errore veramente notabile, il quale chiariſſimo in-
dizio
di mancamento d’intelligenza, e di giudizio, come, quando ſi pone l’ar-
chitrave
in vece del fregio, e il fregio in luogo dell’architrave, ed altro mem-
bro
in luogo d’ambedue.
Ma ſi riguardi, che non è errore, quando ſi pone la
cornice
ſopra l’architrave, purchè ne ſia cagione il ſito;
e allora ſi potrà forſe
dire
, che l’architrave faccia uſizio d’Architrave, e di fregio.
Il quinto capo è
un
licenzioſo, e barbaro errore, come negli ornamenti delle porte il collocare
pure
quadrature di pietre ſopra le colonne, in luogo d’architrave, e di fregio:
e adattare le gocciole uſate nell’ Ordine Dorico, ſott’ eſſe, e ſopra il capitello
delle
colonne, in vece di collocarle ſotto il regolo dell’ architrave, e ſotto i tri-
glifi
, e far l’arco di tutto ſeſto, ma finto, nel luogo del fregio, e dell’ Archi-
trave
, e coll’impoſta nel vivo, e nel piombo delle colonne, in vece di farla
ſopra
il ſodo dell’Ante, e degli Stipiti della porta, la quale col fuo vano è ter-
minata
da un arco, che non è, tondo, ovato, piano;
ed oltre al fare
un
fronteſpizio rotto, o un fronteſpizio ſopra l’altro, che è un peccato di ſpro-
porzionata
ſuperfluità, terminando con un gocciolatojo poſto ſopra la cimaſa
della
cornice, oitre al non eſſer formato a perpendicolo, ſecondo una certa,
benchè
falſa, opinione, che ſia così ſtato uſato dagli Antichi, la quale proce-
de
dal non intendere la proſpettiva.
Il detto gocciolatojo è ſuperfluo, eſſendo-
vi
il gocciolatojo della cornice, il quale è a baſtanza.
E tutti queſti errori,
per
non parlare degli altri, che ſon degni di conſiderazione, da ciaſcuno ſi po-
tranno
vedere, che ſia intendente, giudizioſo, e non troppo affezionato alla co-
mune
opinione, e che oſſervi in Roma gli ornamenti della Porta Pia fatta fare
da
Pio IV.
Il ſefto capo, ed è forſe il peggiore, ſi è il porre i vani ſotto il peſo
dei
corpi gravi, far riſaltare in fuori le membra ſopra le linee a piombo, in ve-
ce
di collocarvi ſotto modiglioni, o menſole, o cornici, o colonne, o pilaſtri,
o
altro, che poſſa ſoſtentare il peſo.
Il che non conviene all’opere di pietra, ma
piuttoſto
a quelle di legname, o di ſtucco.
Il ſettimo, e ultimo capo è il rom-
pere
le cornici, i capitelli, e l’altre membra, ſenza meſcolare l’Ordine con

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