Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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PARTE TERZA.
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preserve
">Queſto provvedimento fu ſempre appreſſo gli Antichi di molta utilità, poichè
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per mezzo di eſſo ſi facevano le fabbriche di grandiſſima perſezione, ſiccome ſi co-
<
lb
/>
noſce nelle reliquie degli edificj antichi, che ſi ſono conſervate fino al tempo no-
<
lb
/>
ſtro, e trapaſſeranno forſe anche più oltre. </
s
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preserve
">Il qual ordine, per mio avviſo,
<
lb
/>
dovrebbe eſſere imitato dai moderni, e ſpecialmente dai Principi, i quali po-
<
lb
/>
trebbero tenere gli Architetti non ſolo mentre dura la fabbrica, e avanti che ſi
<
lb
/>
fabbrichi, ma ancora dopo che la fabbrica è finita, non facendo, come ſi ſuol
<
lb
/>
fare, cioè, ſervendoſene mentre ſi mura, o avanti che ſi dia principio a mu-
<
lb
/>
rare, e finito il muramento, licenziar l’Architetto. </
s
>
<
s
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preserve
">Imperciocchè è coſa non
<
lb
/>
ſolamente utile, ma anche neceſſaria, che gli Architetti aſſiſtano con grandiſ-
<
lb
/>
ſima diligenza intorno ai Templi, ai Palazzi, alle Fortezze, alle Città, per
<
lb
/>
cagione dei varj errori, e accidenti, che poſſono accadere, ed oſſervino conti-
<
lb
/>
nuamente i biſogni dei riſtoramenti, o dei ripari, affinchè con poca ſpeſa ſi tolga
<
lb
/>
ogni pericolo di rovina, e che non s’abbia con grandiſſimo danno, e con trava-
<
lb
/>
glio a ridurſi alla molta ſpeſa, ſiccome ſi ricerca a chiunque è ſolito di gover-
<
lb
/>
narſi nelle coſe ſue con buono accorgimento, e con molta prudenza. </
s
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echoid-s2229
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preserve
">Nè ciò ſi
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dee riputar coſa vana; </
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echoid-s2230
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preserve
">imperciocchè non ſono di minore importanza gli errori,
<
lb
/>
che accadono finite le fabbriche, di quelli che ſi commettono avanti al fabbri-
<
lb
/>
care, e mentre ſi fabbrica: </
s
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s
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echoid-s2231
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preserve
">poichè, ſe quelli riſguardano alla perfezione dell’
<
lb
/>
opera, queſti hanno riguardo al mantenimento, alla perpetui tà, e all’ uſo di eſ-
<
lb
/>
ſa; </
s
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<
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echoid-s2232
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preserve
">poichè quando per qualche difetto le Fabbriche non ſi poſſono uſare, elle
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lb
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ſono del tutto vane, eſſendo prive del fine loro. </
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preserve
">Ma quando per qualche erro-
<
lb
/>
re elle non ſono durevoli, ſi perde l’uſo, e la ſpeſa. </
s
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preserve
">Onde altri è forzato a tor-
<
lb
/>
nare a ſpendere di nuovo, o per riſtorare, o per fortificare le muraglie, o per
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lb
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riedificare dai fondamenti. </
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">Il che è grandiſſimo danno, e travaglio d’animo in-
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lb
/>
ſopportabile. </
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">Acciocchè adunque gli Architetti, e i padroni delle fabbriche ſi
<
lb
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poſſano guardare da tali errori, in queſta Terza, e ultima Parte c’ingegneremo
<
lb
/>
di dar loro a conoſcere i medeſimi con quella brevità, e con quella chiarezza,
<
lb
/>
che ci ſarà poſſibile.</
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">CAPO II.
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Degli Errori, che avvengono nei coprimenti.</
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">IL fine di tutti gli edificj ſono i coprimenti, e però gli errori, che ſi fanno in
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eſſi, ſono errori nel fine, che non ſono di minore importanza di quelli
<
lb
/>
commeſſi nel principio: </
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<
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">concioſſiachè ſono nell’ ultima perfezione di qualſivoglia
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muraglia; </
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">poichè non ſi può mai giudicare perfetta l’opera, benchè condotta
<
lb
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alla debita altezza, eſſendo adornata in fronte, ne’fianchi, e nelle ſpalle, di
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lb
/>
tutti quelli abbellimenti, che ſe le richieggono, non avendo il convenevole cuo-
<
lb
/>
primento: </
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">nè queſto può ſigillare, e concludere tutta la perfezione della fabbri-
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lb
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ca, quando ella ha qualche difetto, il quale non ſolo cagioni deformità nell’
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opera, ma le ſia di grandiſſimo danno; </
s
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">poichè il buon coprimento è cagione,
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che ogni edificio ſi conſervi perpetuamente, dove per lo contrario il cattivo è
<
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cagione di certiſſima rovina: </
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">imperciocchè le male coperture non difendono be-
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ne le muraglie laſciandole in parte ſcoperte, onde ſi putrefanno le materie, ſi
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pelano le mura, s’aprono le facciate, e tutta la muraglia a poco a poco rovina. </
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">Ma
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le buone coperture fortificano i fondamenti, e mantengono le mura in piedi.
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">E queſte ſon quelle, che non hanno difetto alcuno, e le ree ſon quelle, che
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ſon piene di molti difetti, nati dagli errori degli Artefici, e degli Architetti,
<
lb
/>
dei quali intendiamo ragionare in queſto Capitolo. </
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">Ma prima di darvi principio,
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/>
biſogna eſaminar le ſpecie dei cuoprimenti, e quindi le materie di eſſi, e dimo-
<
lb
/>
ſtrare in ciò, che conſiſtano gli errori, che appartengono a loro. </
s
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">Adunque pri-
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/>
ma di tutto diciamo, che dei cuoprimenti alcuni ſono al coperto, altri allo ſco-
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/>
perto. </
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">Quei, che ſono allo ſcoperto, ſon quelli, ſopra i quali, per lo più, non
<
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/>
ſi può camminare, e ſono eſpoſte alle pioggie, alle nevi, alle grandini, ai diac-
<
lb
/>
ciati, e all’ardore del Sole. </
s
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">Quando queſti cuoprimenti ſi fanno ſolamente </
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