Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

Page concordance

< >
Scan Original
71 47
72 48
73 49
74 50
75 51
76 52
77 53
78 54
79 55
80 56
81 57
82 58
83 59
84 60
85 61
86 62
87 63
88 64
89 65
90 66
91 67
92 68
93 69
94 70
95 71
96 72
97 73
98 74
99 75
100 76
< >
page |< < (54) of 343 > >|
7854Della forza de’ corpi parlar comune, ne aver per continve tutte le co-
ſe, che il volgo dice eſſer tali.
Vedete, quante
n’ ha in natura, le quali per la piccolezza, e in-
ſenſibilità de frappoſti intervalli moſtran’ eſſer con-
tinve, e non ſono.
L oro, l’ argento, il ferro,
il marmo, il vetro, il legno pajon continvi;
e
pure da quanti fori, da quanti canali non ſono
interrotti, e quanti naſcondigli non contengono?
il che potete ſimilmente credere di tutti gli altri
corpi.
E ſe dalle ſoſtanze voi paſſerete alle azio-
ni, quante ne troverete, a cui la natura ha frap-
poſto infinite breviſſime ceſſazioni, e ripoſi, che
ſono per così dire i loro pori?
ma eſſendo quel-
le ceſſazioni tanto brevi, et inſenſibili, laſciano
parer continve le azioni.
Credete voi, che ſia
continvo il riſplender del ſole?
il quale ſe cac-
cia da ſe la luce vibrandoſi, come alcuni voglio-
no, così che nel fine di ciaſcuna vibrazione get-
ti un raggio;
biſogna ben dire, che queſto gitta-
re non ſia continvo, ma fatta una vibrazione ceſ-
ſi, finchè un’ altra ne ſucceda;
pure eſſendo que
gl’ intervalli breviſſimi, ci par che la luce ſi par-
ta dal ſole continvamente.
Già il ſuono, che ſi
produce da corpi, i quali ſcuotendoſi nelle loro
parti e vibrandoſi, vanno ſcuotendo l’ aria, e
vibrandola ſimilmente, non potrebbe produrſi ne
continvarſi ſenza molte interruzioni.
E lo ſteſſo
può dirſi di tutte le azioni, che ſi fanno per via
di molte percoſſe ſuccedentiſi l’ una all’ altra, co-
me il riſcaldare, che sì fa per le ſpeſſiſſime

Text layer

  • Dictionary

Text normalization

  • Original

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index