Bianconi, Giovanni Lodovico
,
Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei
,
1746
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">Facciamolo adunque brevemente,
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e ſuppliſca queſto pregio alla mancan-
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za di tanti altri, perchè prevedo già
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che queſta mia lettera nata in mezzo a
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mille altri penſieri, tale ſarà per avven-
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tura, che avrà biſogno di queſto benchè
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povero e ſcarſo merito.</
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">Da lunghiſſimo tempo in qua hanno
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conoſciuto gli Uomini propagarſi il ſuo-
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no ſuceſſivamente, e ſentirſi aſſai più
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preſto nei luoghi vicini al ſuo princi-
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pio, di quello che ſentaſi nei luoghi lon-
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tani. </
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">Seneca nelle ſue naturali quiſtioni
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ſerveſi di queſta notizia per fare animo
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a quelli che al rumore di grave tuono
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tremano da capo a piedi, e temono il
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fulmine che credono uſcire in quel mo-
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mento dalle nubi e cader ſopra il tetto
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della lor caſa. </
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">Ei dice che neſſuno è
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ſtato mai ſpaventato dalla folgore, ſe
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non dopo di eſſere già dal pericolo </
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