Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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88LXXX teſſero influire ancora qualche cangia-
mento ſopra il ſuono, ed oſſervaronlo
in varj ſtati dell’ atmosfera ed in varie
ſtagioni dell’ anno.
Dopo lunghe e dili-
gentiſſime prove, determinarono finalmen-
te eſſer coſtante la velocità del ſuono in
qualunque vogliaſi congiuntura, e anda-
re egualmente celere ſia ſereno il cielo
o nuvoloſo, cada pure la pioggia o ne-
vichi, ſiaſi eſtate o inverno.
I venti ſol-
tanto parre che turbaſſero l’ univerſalità
di queſto canone, dicendo che ſe ſpira-
no a ſeconda del ſuono lo fanno anda-
re un poco più preſto, o lo ritardano
ſe la lor direzione a queſto è contraria
Su queſte oſſervazioni, tralaſciandone
varie altre fatte dal Padre Merſan, dal
Padre Lana, dal Sig.
Perrault e da al-
tri, ſi acquietarono i filoſoſi lo ſpazio
almeno di una trentina d’ anni, allora-
quando l’ anno 1738 terminarono

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