Zanotti, Francesco Maria
,
Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre
,
1752
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DELLA FORZA DE’ CORPI
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gli ſpazj ſieno per eſsere proporzionali ai qua-
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drati delle velocità; </
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preserve
">benchè ſarebbe vero, ſe la
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gravità, come ſuol ſupporſi, foſse la ſteſsa per
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tutto. </
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preserve
">Di che par certamente, che volendo mi-
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ſurar la forza dalla ſalita, e dallo ſpazio, non
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debba per ciò ſempre miſurarſi dal quadrato del-
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la velocità. </
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preserve
">Che è un’ argomento, che io ſentj
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una volta dire a un mio nipote, che argomenta-
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va contra l’ opinione di Leibnizio. </
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preserve
">E’ egli quel-
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/>
lo, diſse il Signor Marcheſe, che voi avete eſpo-
<
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/>
ſto ne voſtri comentarj, e che io leſſi in Paler-
<
lb
/>
mo, e mi ſdegnai meco ſteſso, parendomi allo-
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/>
ra, che non mi ſodisfaceſse? </
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">Non vi ſdegnate
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per queſto, riſpoſi io, con voi ſteſſo; </
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">perchè è ſtato
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anche un valoroſo matematico, voglio dire il Padre
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Riccati, a cui quell’ argomento non è potuto
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piacere. </
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">Se vi è caro, io vi racconterò la li-
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te, come è ſtata; </
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preserve
">e tanto più volentieri il farò,
<
lb
/>
che eſponendolavi verrò inſieme ad eſporvi, qua-
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/>
li foſsero i principj ultimi, e qual l’ origine di
<
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tutta la quiſtione della forza viva; </
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<
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">che eſsendo
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già nata dall’ incomparabil Leibnizio parve poi,
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che ſi taceſse per lungo tempo, finchè eccitata,
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e commoſsa dall’ egregio Bernulli ſurſe di nuo-
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vo con più rumore. </
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">Io avrò caro di udirne, diſ-
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ſe il Signor Marcheſe. </
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">Sappiate dunque, ripi-
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gliai io, che Leibnizio aſsumeva, come un prin-
<
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/>
cipio di meccanica da non dover dubitarſene, che
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eguali forze debbano avere due corpi, ſe l’ un
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lb
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di loro, avendo maſsa 4, poſsa ſalire all’ </
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