Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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[91.] Come ſi deſcriua l’Iperbola, & Eliſsi per ì punticontinuati. Cap. L.
[92.] D’vn’altra maniera molto facile, & eſpediente, di deſcriuere per i punti continuati la Parabola, che habbi per foco vn determinato punto. Cap. L I.
[93.] Come dalla Parabola ſi poſſono dedurre infinite Iperbole, che con mirabile analogia vanno mutan-do i lati traſuerſi, mantenendo però ſempre l’iſteſ-ſo lato retto. Cap. LII.
[94.] In qual maniera ſi poſſi deſcriuere l’Iperbola equilatera, il cuifoco diſti dalla ſua ci-ma quanto noi vorremo. Cap. LIII.
[95.] Come ſi deſcriua l’Eliſsi, che habbiciaſcun de’ſuoi fochi distanti dall’eſtremità dell’aſſe quanto ſi voglia. Cap. LIV.
[96.] Corollario.
[97.] Di altre maniere ancora di dedurre le Settioni Coni-che vicendeuolmente l’vna dall’altra, o dal-la circonferenza del cerchio. Cap. LV. & vlt.
[98.] Deus nobis vſuram vitæ dedit, & ingenij tamquam pecuniæ, nulla praſtituta die.
[99.] Errcri ſcorſi per inauuettenz@ nello ſtampate.
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9676Delle Settioni za, ma ſin’hora non ſi troua, chi habbia potuto pre-
ciſamente arriuarui, peril mancamento diregola v-
niuerſale, qual’è nelle r fl ſſioni, che l’angolo della
incidenza ſia eguale à quello della rifleſſione, poiche
non ſi sà come paſſi nella Refrattione, intendendo noi
in quella ſolamente, che nell’entrare ne i diafani più
denſi le inciden@i ſi accostano alla perpendicolare,
che dal punto dell’incidenza vien tirateſopra la ſu-
perficie deldiafano, ò ſopra la tangente in quel pun-
to, e che entranao ne i diafani più rari, da quella ſi
diſcoſtano, facendoſi maggiore, e minor’angolo dire-
frattione, quanto è maggiore, ò minore l’angolo del-
l’incidenza, ma con che regola ſi vadano diminuen-
do gli angoli della Refrattione in vn diafano, ouero
accreſcendo in relatione de gli angoli dell’incidenza,
ciò ſin’hora non ſi è con modo ſiouro, e dimo stratiua-
mente, per quanto io ſappi, potuto prouare;
tengono
alcuni, che la Parabola cristallina vniſcale parallele
in vn punto:
Il Kepleronell’Astronomia Ottica ſti-
ma, che ſia vn’Iperbola, come la Mecanica gli dimo-
stra, ſe ben dice vederla vn poco più acuta della
Iperbola nella cima, com’egli accenna al Cap.
4. trat-
tando della miſura delle Refrattioni, ſaria dun-
que da stimarſi molto vna ſimil Tauola per le re-
frattioni, e poiche ſin’hora non vi ſi è potuto

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