Tartaglia, Niccolo
,
Quesiti et inventioni diverse
,
1554
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s.001158
">QVESITO VNDECIMO FATTO DAL
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medeſimo Signor Prior di Barletta.
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s.001159
">PRIORE. E
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ſſendo uno eſſercito ordinato in qual ſi uoglia forma, & che per
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/>
ſorte li nemici inuistideſſono dentro con le ſue artegliarie, talmente che amaz
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/>
zaſſeno molti de quelli fanti di tal eſſercito, ſe adimanda qual ſaria meglio che tal eſſer
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/>
cito caminaſſe ſecondo che lui ſe ritrouaſſe, cioe laſſando quelli lochi coſi uacui di quel
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/>
le perſone morte dalle artegliarie, ouer à restringerſi inſieme per impire quelli tali
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lochiuacui.
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N. A
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ll'uno modo mi par male, & all'altro peggio, perche laſſando quel
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/>
li lochi coſi uacui, & maßime nella fronte, ſi da facilita
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expan
abbr
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grãdißima
">grandißima</
expan
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alli nemici di entrar
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/>
nella detta ordinanza, & diromperla, & facendo poirestringere la detta ordinanza
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lb
/>
per empir li detti lochi, neceſſariamente tal or dinanza ſe diſordina totalmente, & ſe
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/>
reduſſe quaſi in confuſione, perche eglie da credere, che le dette artegliarie, non conſu
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/>
mano alcuna fila de fanti integralmente da un capo all altro per longo, ma ſolamente
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/>
una parte di queſta, & una parte di quell'altra, & alcune reſtano illeſe, ouer non offe
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ſe, ma intiere, & ſane, onde uolendole far reſtringere per empir li detti lochiuacui,
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/>
eglie neceſſario à diſconciar le file acconcie, per integrar le diſconcie, tal che tal ordi
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/>
nanza uerra à restar con piu numero de file de fanti (al longo)nella coda, che nella fron
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/>
te, la qual coſa, ſe tal ordinanza uorra caminare, eglie neceſſario che immediate uenghi
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/>
in confuſione, per cauſa di quelle file imperfette per longo.
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P. E
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glie coſa conſonan
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te, ma come uorresti che ſe faceſſe altramente.
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N. I
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o laudarei che ſe amaeſtraſſe li
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fanti in ſimil caſo, à non reſtar maiſenza compagno auanti diſe, eccetto che nella fron
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te, cioe auertir cadauno de loro, che ſe per caſo gli ueniſſe à manco quello fante che gli
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/>
camina auanti di ſe, ouer piu, che ſubito, & con gran preſtezza debbia caminare tan
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/>
to auanti che ritroui un'altro compagno nella conſueta distantia auanti di ſe, & ſe <21>
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/>
caſo non ui ne ritrouaſſe alcuno auertirli, come debbiano procedere per fin alla teſta,
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/>
ouer fronte, et in tal luoco fermarſe, ouer caminare ſecondo che fara tal fila della teſta,
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ouer della fronte.
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P. M
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oglialtri che ſaranno nella medeſima fila de drio da quel tal
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compagno, per longo, che uorreti che facciano.
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N. E
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ßendo queſtaregola ferma che
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ogni fante piglia la miſura del ſuo caminar pian, e forte dal ſuo compagno che gli ca
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mina dauanti, & non da quelli che gli ſono dalle bande, e per tanto tutti quelli fanti che
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/>
ſe ritrouaranno in quella medeſima fila de drio da quel tal fante à che ſara mancato il
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/>
ſuo compagno, ouer piu compagni dauanti, ſaranno sforzati à correre, ouer camina
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re à longhi paßiſecondo che caminara quel tal compagno, la qual coſa eßendo oßerua
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/>
ta da tutti, tal or dinanza, ouer battaglia ſe trouara ſempre nella fronte integra, eſana,
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& quelli ſpaci uacui, delli ucciſi fanti, ſe traſportar anno nella coda, nel qual luoco non
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/>
ſaranno quaſi de alcuno pericolo.
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P. D
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e gratia datime uno eßempio, & in poco nu
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mero de fanti, per non mi confonder lo intelletto.
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N. P
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oniamo per eßempio che in
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/>
una nostra battaglia de fanti. </
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s
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s.001160
">144. in forma quadra di
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gẽte
">gente</
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>
, linemici ui habbiano mor
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/>
to fanti.12.come per li ſuoilochiuacuati nella ſottoſcritta figura appare, dico che ha
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lb
/>
uendo auertito cadaun fante à far quanto che di ſopra habbiamo narrato, cioe che ogni
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/>
uolta che ui mancaße il ſuo compagno che glicamina dauanti (ouer piu) ſubito debbia </
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subchap1
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chap
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archimedes
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