DE' TRE DISCORSI SOPRA
IL MODO D'ALZAR ACQVE
DA' LVOGHI BASSI.
24[Figure 24]IL MODO D'ALZAR ACQVE
DA' LVOGHI BASSI.
DISCORSO TERZO.
IO SO, CHE dalla maggior parte di
coloro, che leggono queſti miei ragio
namenti, ſono aſpettato a queſta ulti
ma parte, come ad ultimo fine della
machina, & delle tante ragioni, che
di ſopra ſi ſono annouerate: impero
che poco è il numero di quelli, che ne
diſcorſi delle coſe, il fine delle quali è
l'operatione, apprezzino la uaghez
za delle cagioni loro; ſe non ne ueggono poi ſubito ſeguire utilità
alcuna manifeſta, & approuata dall'eſperienza. Gli huomini,
per lo piu, con un certo iſtinto ſeguendo l'auiſo di Socrate, laſciano
le ſpeculationi a quelli ſpiriti, che non diſtratti dalla neceſſità delle
conditioni conſeruatrici della uita ciuile, tentano quaſi traſmutarſi
nella natura delle menti celeſti; & piu preſto appigliandoſi all'ope
rationi, cercano quanto prima di conoſcerne l'uſo, per conſeguirne
piu uicino, che ſia poſſibile, l'utilità, che da principio ſi propoſero.
Ma io non uorrei dare occaſione a qualchuno di queſti prattici del
mondo, che diceſſe a me quaſi nell'iſteſſo modo, benche in diuerſo
ſoggetto, cio che fu riſpoſto a quel gran filoſofo Atenieſe da un Spar
tano del tutt o ignorante delle ſcienze: percioche dicendogli il Fi
loſofo, che ſi marauigliaua, che in Iſparta non ui fuſſe alcuno, che
ſapeſſe rendere ragione della ſcienza ciuile, o ſapeſſe le cagioni de
le uirtù morali, delle quali è conueneuole, che ſia ornato l'ammo
noſtro: riſpoſe lui lo Spartano, & io mi marauiglio aſſai piu, che
in Iſparta, oue non ſi ſa diſputare delle uirtù, & de'uitij, ſieno per
la maggior parte huomini di buoni coſtumi, & ſi uiua generalmen-
coloro, che leggono queſti miei ragio
namenti, ſono aſpettato a queſta ulti
ma parte, come ad ultimo fine della
machina, & delle tante ragioni, che
di ſopra ſi ſono annouerate: impero
che poco è il numero di quelli, che ne
diſcorſi delle coſe, il fine delle quali è
l'operatione, apprezzino la uaghez
za delle cagioni loro; ſe non ne ueggono poi ſubito ſeguire utilità
alcuna manifeſta, & approuata dall'eſperienza. Gli huomini,
per lo piu, con un certo iſtinto ſeguendo l'auiſo di Socrate, laſciano
le ſpeculationi a quelli ſpiriti, che non diſtratti dalla neceſſità delle
conditioni conſeruatrici della uita ciuile, tentano quaſi traſmutarſi
nella natura delle menti celeſti; & piu preſto appigliandoſi all'ope
rationi, cercano quanto prima di conoſcerne l'uſo, per conſeguirne
piu uicino, che ſia poſſibile, l'utilità, che da principio ſi propoſero.
Ma io non uorrei dare occaſione a qualchuno di queſti prattici del
mondo, che diceſſe a me quaſi nell'iſteſſo modo, benche in diuerſo
ſoggetto, cio che fu riſpoſto a quel gran filoſofo Atenieſe da un Spar
tano del tutt o ignorante delle ſcienze: percioche dicendogli il Fi
loſofo, che ſi marauigliaua, che in Iſparta non ui fuſſe alcuno, che
ſapeſſe rendere ragione della ſcienza ciuile, o ſapeſſe le cagioni de
le uirtù morali, delle quali è conueneuole, che ſia ornato l'ammo
noſtro: riſpoſe lui lo Spartano, & io mi marauiglio aſſai piu, che
in Iſparta, oue non ſi ſa diſputare delle uirtù, & de'uitij, ſieno per
la maggior parte huomini di buoni coſtumi, & ſi uiua generalmen-