1un'ingegno straordinario, ma cesserebbe di rappresentarsi al nostro
giudizio sotto l'aspetto d'ingegno miracoloso, ritrovandosi che an
ch'egli ha, per legge ordinaria, dovuto soggiacere alle necessità
delle tradizioni, a ministrar le quali gli dovevano esser soccorsi i
libri antichi e gl'insegnamenti de'suoi tempi. Quella po'di luce che
poteva venirgli da così fatti insegnamenti era sufficiente a indirizzar
Leonardo per i sentieri del vero, a proseguir lungo i quali lo con
duceva per mano la stessa Natura, negli amati esercizi dell'arte.
giudizio sotto l'aspetto d'ingegno miracoloso, ritrovandosi che an
ch'egli ha, per legge ordinaria, dovuto soggiacere alle necessità
delle tradizioni, a ministrar le quali gli dovevano esser soccorsi i
libri antichi e gl'insegnamenti de'suoi tempi. Quella po'di luce che
poteva venirgli da così fatti insegnamenti era sufficiente a indirizzar
Leonardo per i sentieri del vero, a proseguir lungo i quali lo con
duceva per mano la stessa Natura, negli amati esercizi dell'arte.
XI.
Trattenendo il pensiero meditativo, così sopra questa maravi
gliosa figura dì Leonardo, come su quella degli altri cultori del
l'arte, sia essa l'arte del verso nell'Alighieri, sia l'arte navigatoria
nel Colombo, sia l'arte edilizia nell'Alberti, ci persuadiam facilmente
che quegli uomini singolari attesero non ad assottigliar l'ingegno
nella dialettica dei sofismi, ma a inacutire i sensi per pigliar più
sicuro possesso delle cose reali. L'arte navigatoria e quella della
stampa felicemente ritrovate nel medesimo tempo, eran come i due
remi maestri che a quel possesso conducevano la navicella, dentro
alla quale fa, la mente dell'uomo, da nocchiero. Di qui è che in
affidarsi al mar periglioso, vollesi a quella stessa navicella rivedere
ogni testura, e far esperienza di ciò che potesse incontro all'in
sorger tempestoso dei flutti e del vento. Se ci si conceda ora che
si possa, per una tal navicella, rappresentare il corpo dell'uomo,
si comprenderà come la condizione dei tempi e il progredir nelle
cognizioni, dovessero portare allo studio dell'Anatomia, e di quegli
organi dei sensi in particolare, per cui l'uomo entra nel pieno e
reale possesso del mondo.
gliosa figura dì Leonardo, come su quella degli altri cultori del
l'arte, sia essa l'arte del verso nell'Alighieri, sia l'arte navigatoria
nel Colombo, sia l'arte edilizia nell'Alberti, ci persuadiam facilmente
che quegli uomini singolari attesero non ad assottigliar l'ingegno
nella dialettica dei sofismi, ma a inacutire i sensi per pigliar più
sicuro possesso delle cose reali. L'arte navigatoria e quella della
stampa felicemente ritrovate nel medesimo tempo, eran come i due
remi maestri che a quel possesso conducevano la navicella, dentro
alla quale fa, la mente dell'uomo, da nocchiero. Di qui è che in
affidarsi al mar periglioso, vollesi a quella stessa navicella rivedere
ogni testura, e far esperienza di ciò che potesse incontro all'in
sorger tempestoso dei flutti e del vento. Se ci si conceda ora che
si possa, per una tal navicella, rappresentare il corpo dell'uomo,
si comprenderà come la condizione dei tempi e il progredir nelle
cognizioni, dovessero portare allo studio dell'Anatomia, e di quegli
organi dei sensi in particolare, per cui l'uomo entra nel pieno e
reale possesso del mondo.
Fino al terminar di quel secolo, in cui fu spento Leonardo,
tutto ciò che si sapeva della fabbrica del corpo umano s'appren
deva dai libri dell'antico Galeno, il quale era ai medici, come Ari
stotile ai filosofi, l'oracolo venerato degl'infallibili responsi. Ma
scese dal Belgio in Italia un uomo che, colle sacrileghe mani, osò
di atterrar dagli altari quell'idolo, con audace pretensione di di
mostrare che la maggior parte di que'suoi responsi erano bugiardi.
Un tale uomo nativo di Bruxelles si chiamava Andrea Vesalio, il
tutto ciò che si sapeva della fabbrica del corpo umano s'appren
deva dai libri dell'antico Galeno, il quale era ai medici, come Ari
stotile ai filosofi, l'oracolo venerato degl'infallibili responsi. Ma
scese dal Belgio in Italia un uomo che, colle sacrileghe mani, osò
di atterrar dagli altari quell'idolo, con audace pretensione di di
mostrare che la maggior parte di que'suoi responsi erano bugiardi.
Un tale uomo nativo di Bruxelles si chiamava Andrea Vesalio, il