Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di Firenze, 1719

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1 ro di Pittori Fiamminghi, fatti con ſomma di-
ligenza, propria di tutti gli Artefici di queſta
Nazione, vi ſono ancora due lavori di pietre
dure; un Gabinetto, e una Tavola più bel-
li, e più perfetti di quei, che ſopra accen-
nammo: così nella terza ſi trovano diverſi
ftromenti matematici, lavorati con gran per-
fezione, e due Globi l'uno celeſte, e l'al-
tro terreſtre di ſmiſurata grandezza.
Evvi
ancora un pezzo di calamita orientale di tal
forza, che oltre al tenere attaccate a ſe una
dopo l'altra più chiavi, ſoſtiene quaranta
libbre di ferro.
E' parimente degno di ma-
raviglia un nuovo ſpecchio uſtorio della mag-
gior grandezza, che ſin'ora ſi ſia veduta in
altro ſimile ſtrumento, col quale vanno tut-
tavia facendoſi belliſsime ſperienze, che for-
ſe un giorno ſi pubblicheranno colle Stampe.

Nella quarta ſi vedono molti quadri non in-
ſeriori di pregio, e di bellezza a quelli, che
avremo veduto ſin'ora, ed in gran parte,
della Scuola Fiorentina; ſiccome alcuni vaſi
d'avorio lavorati al tornio, piccolo faggio
di centinaia di pezzi, che ne poſſeggono que-
ſti Reali Principi.
Ancora vi ſono alcuni
Stipi, o Scrigni prezioſi per la materia, ma
più ammirabili per lo lavoro, ed uno di
queſti può ſenza dubbio collocarſi degnamen-
te nella camera di qualſivoglia Monarca, che
ſerve a chi vuole d'inginocchiatoio, ed in-
ſieme dà occaſione di meditare la vita di N. Si-
gnore quivi effigiata in piccole figure dipin-
te ſopra pietre prezioſe; ma quel che rende
maggiore ſtupore, ſi è il veder dentro lo Sti-
po una macchina mobile di più facce, in una
delle quali vi è un lavoro di pietre commeſ-

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