Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              E'ancora manifeſto, che communemente a i prati non ſi ſuol dar
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              l'acqua ſe non ogni quindeci giorni una uölta, & che non ſentono
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              ſiccità d'importanza, pur che ſiono adacquati due uolte per ogni
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              <s>dalle quali due poſitioni ſi conchiude, che un canale da pra­
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              to d' acqua, correndo continuamente, adacquerà ogni quindici
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              giorni una uolta mille cinquecento pertiche di terra, cioè, cento
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              per ogni giorno; & ritornando di nuouo non laſcierà loro manca­
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              re mai l'acqua per tutti li biſogni.
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              Similmente ſi ſa, che per ordinario a i prati, & ſpecialmente
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              a quelli, che fuſſero lungo il Po, oue il terreno è aſſai humido, non
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              s'incomincia a dar l'acqua, ſe non da mezo Maggio, ſino a mezo
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              Agoſto; che è lo ſpatio di tre meſi. </s>
              <s>talche ſonente il primo fieno
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              ſi taglia ſenza acqua, & la ſiccità ſi ſente ſolamente nel ſecondo,
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              & nel terzo.
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              Si puo anco facilmente far conto, che cauando una chiocciola
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              dodici oncie d'acqua, cinque chiocciole ne caucranno con un moto
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              ſolo, cioè, all'altezza di circa ſette braccia, ſeſſanta oncie, che ſo­
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              no il canale da prato detto di ſopra: onde ui biſogneranno cinque
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              huomini per uoltarle. </s>
              <s>ma accioche queſti habbiano tempo di man
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              giare, di dormire, & di riſtorarſi, ſarà bene a poruene altri cin­
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              que; li quali di quattro in quattro hore ſottentrino a queſta medio
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              cre fatica, & facciano correre l'acqua il giorno, & la notte con­
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              tinuamente, & con facilità maggiore, che non è ſegare il fieno, &
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              fare l'altre opere ruſticali.
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              Queſti dieci huomini dando loro il lauoro per tre meſi continui,
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              è ſenza dubbio, che ſacendoſi le ſpeſe da loro iſteſſi, ſi pagheranno
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              con tre ſcudi al meſe per ciaſcheduno, a fare il partito graſſo: &
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              coſi dando ſpeſa di trenta ſcudi ogni meſe, in tre meſi coſteranno
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              nouanta ſcudi, che ſono, a ſei libre l'uno, libre cinquecento
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              <s>E'uero che i Gentilhuomini per la maggior parte loro condu­
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              ranno con aſſai minor prezzo, ſeruendoſi di quei ſuoi lauoranti,
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              che ſul Piaccntino ſi chiamano Brazzenti.
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              Nell'iſteſſo modo è chiaro, che ogni pertica di terra, a cui non
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              manchi mai acqua, per tutti li tre tagli dell'herba, produce alme­
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              no un terzo di carro di fieno ogni anno, oltra li paſcoli delli quar­
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              tiruoli; ſi che mille cinquecento pertiche produranno almeno cin­
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              quecento carri di fieno.
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