11090Delle Settioni
tale artificio deluſi, e reſi del tutto inutili,
che parea più toſto ſcherzaſſe, che combat-
teſſe da douero con nemici così potenti.
Perciò il medeſimo parlando di sì eminente
ingegno, ſoggiunſe nell’iſteſſo luogo. Archi-
medes is erat, vnicus ſpectator Cæli, ſyderumque,
mirabilior tamen inventor, ac machinator bellico-
rum tormentorum, operumq; quibus ea, quæ bo-
ctes ingenti mole agerent, ipſe perleui momento lu-
dificaretur. Furno le machine diuerſe, con le
quali così di vicino, come di lontano ſcaglia-
ua pietre di molta grandezza; & era di gran
marauiglia veder con vna mano di ferro, le-
gata ad vna forte catena, prender le naui per
la prora, e drizzatele ſopra la poppa, laſciarle
poſcia con ineuitabil naufragio, precipitoſa-
mente cadere. Altri parimente furono gli
ordegni, con che valoroſiſſimamente facea
à’nemici reſiſtenza, come raccontano Polibio
nellib. 8. Plutarco nella vita di M. Marcello,
Dione, & altri Hiſtorici famoſi, che tutti con-
cordemente eſſaltano l’ingegno d’Archime-
de, come coſa ſopra humana, e quaſi diuina:
Ma fra tutte le marauiglioſe inuentioni di sì
grand’huomo, non vi è, per mio credere,
che parea più toſto ſcherzaſſe, che combat-
teſſe da douero con nemici così potenti.
Perciò il medeſimo parlando di sì eminente
ingegno, ſoggiunſe nell’iſteſſo luogo. Archi-
medes is erat, vnicus ſpectator Cæli, ſyderumque,
mirabilior tamen inventor, ac machinator bellico-
rum tormentorum, operumq; quibus ea, quæ bo-
ctes ingenti mole agerent, ipſe perleui momento lu-
dificaretur. Furno le machine diuerſe, con le
quali così di vicino, come di lontano ſcaglia-
ua pietre di molta grandezza; & era di gran
marauiglia veder con vna mano di ferro, le-
gata ad vna forte catena, prender le naui per
la prora, e drizzatele ſopra la poppa, laſciarle
poſcia con ineuitabil naufragio, precipitoſa-
mente cadere. Altri parimente furono gli
ordegni, con che valoroſiſſimamente facea
à’nemici reſiſtenza, come raccontano Polibio
nellib. 8. Plutarco nella vita di M. Marcello,
Dione, & altri Hiſtorici famoſi, che tutti con-
cordemente eſſaltano l’ingegno d’Archime-
de, come coſa ſopra humana, e quaſi diuina:
Ma fra tutte le marauiglioſe inuentioni di sì
grand’huomo, non vi è, per mio credere,