Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

Table of contents

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[101.] CAPO SECONDO.
[102.] Delle ſoglie falſe, e peſanti.
[103.] Porta entro il Fondaco de’Tedeſchi.
[104.] Porta ſul piano della Scala maggiore nel Palazzo dei Civran a S. Gio: Criſoſtomo.
[105.] Soglia di Porta entro la Cbieſa di S. Barnaba.
[106.] Soglia di Porta nel Palazzo Graſſi a San Samuele.
[107.] Soglia di fineſtra nella Scuola dell’Angelo a’SS. Apoſtoli.
[108.] Una delle due porte della Sagreſtia aggravate di peſo ſopra la ſoglia nella Chieſa di S. Maria dei Miracoli.
[109.] Una delle due porte laterali, ed alzato eſterno di detta Chieſa.
[110.] Degli sforzati alzamenti delle colonne fuor di propoſito. Come appunto ſon quelle della porta della scuola grande di S. Marco Evangeliſta, e le altre nella Cappella degli Apoſtoli in San Gio: Criſoſtomo.
[111.] Oſſervazioni ſopra i pilaſtri tagliati: Come appunto ſon quelli, che ſi veggiono entro la Chieſa di San Gio: Criſoſtomo, come anche ſopra la facciata d’eſſa Chieſa.
[112.] Porta della Chieſa di S. Martino.
[113.] Una delle due porte di riva nel Palazzo de’ NN. UU. Peſaro ſopra il rio.
[114.] La preſente figura ſi vede nella Chieſa di S. Maria dei Miracoli, e ſerve aſſai per eſemplare delle ſoglie aggravate appunto ſul falſo.
[115.] Porta d’Ordine Dorico con ſoglia bugnata vicino al Ponte dell’Aceto a’ SS. Gio: e Paolo.
[116.] Porta del Campanile di S. Bartolommeo. Novità di fronteſpizio bugnato.
[117.] Cornico Dorica poſta ſopra gl’intercolunnj nelle Procuratie nuove verſo l’Aſcenſio-ne alterata nei modiglioni.
[118.] Porta ruſtica con ſoglia bugnata dietro alla Chieſa di S. Maria Formoſa.
[119.] Altra porta di gentil forma con ſoglia e cornice ſpezzata da bugna ruſtica dietro alla ſteſſa Chieſa.
[120.] Porta del Palazzo dei NN.UU. Cavagnis a S. Severo coll’Architrave tagliato dalla ſoglia bugnata.
[121.] Interno della Chieſa de’ SS. Apoſtoli, e ſuoi errori.
[122.] Porta ſopra la ſtrada del Palazzo Grimani a San Luca.
[123.] Spaccato della Cupola della Salute, ed errori, che ſi oſſervano in queſta fabbrica.
[124.] Cima d’altare nella Chieſa di S. Luca, quale era prima, con i fronteſpizj in aria.
[125.] Altra Cima d’altare nella Chieſa di S. Apollinare colla metà dei fronteſpizj in aria.
[126.] Altra Cima d’altare nella Chieſa de’Servi con tutti i fronteſpizj in aria.
[127.] Altar Maggiore della Chieſa di San Luca nuovamente rifatto.
[128.] Una delle Fineſtre della facciata della Chieſa di San Giorgio de’Greci.
[129.] Fineſtre ſopra la facciata della Chieſa di San Giminiano.
[130.] Pergolato ſopra la Porta del Palazzo dei Signori Conti Algarotti.
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          <head xml:id="echoid-head72" style="it" xml:space="preserve">Rifleſſi ſopra il preſente ſtato dell’ Architettura.</head>
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            <s xml:id="echoid-s2496" xml:space="preserve">Convien quì per farci meglio intendere il conſiderare, qual giovamento ne verrebbe
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            a un infermo, ſe dopo che il Medico l’aveſſe viſitato, ed aveſſegli con attenzione ta-
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            ſtato il polſo, conoſciuto non aveſſe la natura della febbre, e del morbo, che lo ſcom-
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            pone, e diſordina, e poſcia non gli ordinaſſe i rimedj atti a riſanarlo? </s>
            <s xml:id="echoid-s2497" xml:space="preserve">Tutto cer-
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            tamente ſarebbe inutile, mentre languirebbe il pover uomo abbandonato al ſuo ma-
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            le. </s>
            <s xml:id="echoid-s2498" xml:space="preserve">Mi figuro io adunque di vedere nel medeſimo deplorabile ſtato l’Architettura,
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            omai quaſi cadente per la febbre attaccatale dagl’imperiti: </s>
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            tanto avanzato, che la miſera ſi trova a mal partito, e quaſi diſſi, abbandonata.
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            <s xml:id="echoid-s2500" xml:space="preserve">Se le oſſervazioni degli ſconvolgimenti d’ordini preſſochè irrimediabili fanno toccar
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            con mano quanto aſſeriſco, nulladimeno credo neceſſario il farci a diligentemente
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            eſaminare tutte quelle circoſtanze, ed errori, che finora l’hanno oppreſſa, ed eſpo-
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            ſta così diſordinata, e mancante di quelle parti, che realmente ſe le ſpettano, per
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            ricovrarla nel primiero perfetto eſſer ſuo, sì importante, non meno per la ſua ſti-
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            mabilità, che ſempre mai ſu conſiderata, che ancora per i vantaggj, ed utilità di
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            quei ſoggetti, i quali bramano le loro abitazioni comode non meno, che decoroſe
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            per ſe, e per la ſteſſa lor Patria.</s>
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            <s xml:id="echoid-s2502" xml:space="preserve">I rimedj adunque a ciò conducenti, ſieno tutti quei proficui avvertimenti, ed
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            iſtruzioni ſomminiſtrateci dall’ erudito Sig. </s>
            <s xml:id="echoid-s2503" xml:space="preserve">Teoſilo Galaccini, non ſolo per la norma
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            di bene operare, ma eziandio per tutte quelle informazioni, e documenti dal mede-
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            ſimo laſciatici col ſolo fine di render perſetto l’Artefice.</s>
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            <s xml:id="echoid-s2505" xml:space="preserve">A queſta ſua fatica s’aggiungano gli accennati viſibili errori, eſpoſti con figure,
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            affinchè meglio vengano rilevati, e fuggiti, ſcoperti, diſegnati, e intagliati da me
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            Antonio Vicentini Veneto, accompagnati da giuſti dicevoli rifleſſi, e da convincenti
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            <s xml:id="echoid-s2506" xml:space="preserve">e queſto coll’unica mira di reſtituire la primiera ſalute, e ſtato perfetto all’
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            Architettura da qualche tempo gravemente ammalata. </s>
            <s xml:id="echoid-s2507" xml:space="preserve">Giuſti motivi ſon queſti, per
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            mio avviſo, e tali, che mi hanno determinato a penſare non ſolo al vantaggio dell’
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            Arte, ma altresì al decoro della ſteſſa mia Patria, della quale mi glorio eſſer figlio,
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            e per la quale non ceſſerò mai di affaticarmi giuſta mia poſſa.</s>
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            terò dei cinque Ordini partitamente, eſponendo per minuto ciaſcheduna lor parte, per
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            più intelligenza di chiccheſia, che voglia a tale ſtudio applicarſi; </s>
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            rimettere nel ſuo vero eſſere la bellezza dell’antica Architettura Greca, e Romana. </s>
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            go il Sommo Dator d’ogni bene, che ſi degni concedermi vita, eſanità, ond’io poſſa
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            affaticarmi pel profitto degli ſtudenti, ſendo in eſtremo portato a ſar sì, che la bell’
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            Monarchi, che ſervironſene per innalzare Archi pei loro Trionfi, ſontuoſi Edifizj a lor
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            gloria immortale; </s>
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            minante eterna Repubblica, ove i copioſi magnifizj Edifizj dimoſtrano il genio grande
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            e magnifico dei nobili Cittadini di tal Arte protettori, e vaghi oltremodo di nobilitar
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            ſempre più la loro immortal Patria, dalla qual protezione ne è originato il luſtro
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            maggiore dell’Arti Liberali; </s>
            <s xml:id="echoid-s2514" xml:space="preserve">e ſingolarmente dell’ Architettura ſonoſi eſſi ſegnalati al
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            par dei Romani, vantando quel pregio, che potrebbe dirſi inarrivabile, per la mae-
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            ſtà e moltiplicità delle loro magnifiche fabbriche, Templj, Palagj, ed altri ſontuoſi
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            Edifizj, de’quali abbonda, e va ſuperba la bella Città Dominante di Venezia.</s>
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            farſi prima di tutto a ſcuoprire gli errori commeſſi dagli Architetti mal pratici, e
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            poco avveduti, sì nell’operare, che nel maneggiare la nobile e bella Architettura,
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            in tutte le ſue parti, e conſiderazioni ſempre perſetta. </s>
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            da Roma Capo primario di grandi, e magnifiche ſabbriche, sì antiche, che moder-
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            detrarre alla ſua ſtima, ma bensì per ammaeſtrarci. </s>
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            torno alle fabbriche moderne, ſerviranno per maniſeſtare ciò, che ſia errore, e di-
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            <s xml:id="echoid-s2522" xml:space="preserve">Le figure, che quì appreſſo eſporrò, ſono già a comune contezza, non ſolo per le
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            fabbriche ſteſſe, che eſiſtono, ma eziandio per le molte ſtampe pubblicate in </s>
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