Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei
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11218DIALOGO mo nel ſpatio della palla MCR, cacciar 6. 8. e 10. volte più
aria di quella, che conteneſſe ſenza queſta forza.
Mentre
adũque che ella può eſſer tanto compreſſa;
e tutto il mer-
curio RF, della canna non è ſuſſiciente à diſcender, enon
la comprime;
biſogna dir che reſiſta con l’elaterio.
_Oſre_. In gratia arrechi qualche altra eſperienza, dalla quale ſi
conoſca queſt’elaterio dell’aria, &
eſſer vero che pochiſſi-
ma aria con grand’elatere poſſi fare il medemo effetto, che
vna mole altiſſima d’eſſa con la ſua grauità.
_Mat_. Già sò Sig. Ofredi che V. S. e molto bene informata, che
riempito il tubo Torricelliano, ò Baroſcopio d’argentoui-
uo, &
immerſo _more ſolito_ nel mercurio ſtagnante del vaſo,
che queſto diſcende, &
occupa ſolo, ò vn braccio, & VIL
quarto Fiorentino in circa, ò li diti 29.
della miſura del Sig.
Sinclaro. Parimẽte sò che V. S. sa che ſe il tubo foſſe lungo
per eſempio ſoli diti 20.
che riempito, & immerſo al mede-
mo modo non n’vſcirebbe in conto alcuno;
perche il con-
trapeſo, che li fà l’aria premente ſopra il mercurio ſtagnã-
te è ſufficiente à ſoſtenerne non diti 20.
ma 29. Hora deue
ſapere che chi in queſto tubo poneſſe, per eſempio, diti 19.

di mercurio, &
vno d’acqua, che tanto, e tanto non vſci-
rebbe cos’alcuna;
ma chi con li diti 19. laſciaſſe vn dito d’a-
ria, allora il mercurio diſcenderebbe per qualche ſpa-
tio.
_Ofred_. Corpo di me che queſta coſa mi pare impoſſibile. Non
peſa più vn dito d’acqua che più di 1000.
d’aria? Come dun-
que può eſſer queſto che vn dito d aria habbia più da pre-
mere, che vn dito d’acqua?
_Mat_ Molto anco più peſa vn dito di mercurio, e pure ne anco
queſto premeua come l’aria, quando la canna conteneua
tutti li diti 20.
di mercurio: ma poi ne queſfo, ne quella hã-
no, che _ad ſummum_, pochiſſimo elatere, e forſi niente.
L a-
ria poi ſe bene hà pochiſſima grauità, ha grandiſsimo ela-
tere.
Perche deue ſapere Sig. Ofredi, che eſſendo l’aria
incarcerata nel tubo della medema natura dell eſferiore,
cioè ſottopoſta alla medema compreſsione, che hauerebbe
ſe nell’aria libera li ſopra ſtaſſe l’aria alta quant’è l’atmosfe-
la, queſta fà l’equilibrio con la preſsione, che fà ſopra

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