Borro, Girolamo, Del flusso e reflusso del mare, 1561

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              <s>
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              cielo della Luna era il proprio luogo naturale dello elemen
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              to del fuoco il che à me non par punto vero; concioſia, che
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              ſe coſi foſſe, il ſuo lume coprirebbe quello delle ſtelle, lequa
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              li da noi per cio non potrebbero eſſer vedute. </s>
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              <s>FILOG. </s>
              <s>Se quiui il fuoco riluceſſe, come egli quaggiu
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              riluce: voi haureſte ragione: ma perche il fuoco nella ſua na­
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              tural' materia non riluce, egli non puo impedir la viſta no­
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              ſtra ſi che ella non penetri infino alle ſtelle. </s>
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              <s>CLAR. </s>
              <s>Perche non riluce egli nella ſua materia? </s>
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              <s>FILOG. </s>
              <s>Per che ella é rara, & la luce nella rara mate­
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              ria non riluce, &
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              ſi scorge, come pur dianzi vi diſsi, e vel
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              dìmoſtrai con l'eſempio del fuoco noſtro, ilquale nel denſo
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              ferro affocato riluce; & non nella rara ſtoppa ardendo: eſſen
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              do adunque il fuoco nel ſuo proprio luogo in vna materia
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              rariſsima piu d'ogni altra, che ſi truoui ſotto il cielo,
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              è da
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              merauigliarſi, ſe il fuoco quiui non riluce, e non impediſce
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              gli occhi noſtri, che è non poſsino vedere le ſtelle. </s>
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              <s>CLAR. </s>
              <s>Tutto iſta bene; ma perche hauete voi hora
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              detto, che il fuoco ſi ripoſa nella ſua perfettione ſotto il cie­
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              lo della Luna, hauendo voi altre volte detto; che il cie­
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              lo ſtellato in ventiquattro hore mouendoſi dal Leuante al
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              Ponente, e dal Ponente al Leuante ritornando, ſeco tira tut
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              ti, i corpi celeſti inferiori, è con eſsi tutto lo
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              del fuo
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              co, e buona parte dell'aria. </s>
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              <s>FILOG. </s>
              <s>Madonna Clarice voi dubitate molto dotta­
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              mente, di che io non mi merauiglio, eſſendoui voi alleuata
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              ne ſeruigi della voſtra Illuſtriſsima Signora, eſempio raro
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              d'ogni virtù, da cui voi hauete potuto imparare e queſta, &
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              ogni altra coſa buona: Hora riſpondendoui dico; che i moti
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              ſono di tre maniere, altri ſono naturali, altri violenti, altri ſi
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              ſtanno nel mezzo infra i due eſtremi, i quali non hanno no­
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              me proprio, e ſi chiamano col negar loro l'uno, e l'altro no­
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              me eſtremo, cio è non ſono ne naturali, ne violenti, il fuoco
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              naturalmente ſi muoue in alto, violentemente ſi muoue in­
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              uerſo il centro di tutto il mondo, con vn moto ilquale non è </s>
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