Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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113CV ſtante, e pure ella ha veduto, che ci
venne più tardi.
Replico che queſto era
il vento che ſpirava nel luogo in cui
oſſervavamo.
Biſognerebbe cred’io per poter decidere
qualche coſa;
poter fare le oſſervazioni
del ſuono in uno di quei paeſi ove il
vento è coſtante, per non temere che
gl’ intermedj poteſſero concorrere a di-
ſturbarle.
Ma queſti per diſgrazia non
ſono che tra i Tropici e nei luoghi
giuſto ove tutto è mare, e dove certo
non ſaravvi mai alcuno oſſervatorio.
Biſognerebbe altresì farle in luoghi aſſai
diſtanti, perchè nelle picciole lontanan-
ze come ſinora ſi è fatto, poco ſi ren-
dono ſenſibili le differenze ſe pur vi ſo-
no, e faciliſſimamente poſſono sfuggire
all’ orecchio il più attento, quand’ an-
che foſſe quello di quel felice oſſervato-
re, che aſſeriſce di avere udito in un

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