Borro, Girolamo, Del flusso e reflusso del mare, 1561

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FILOG. Rattacchiſsi, ſe coſi vi piace. A le anime de
corpi
celeſti da gli elementi ſagliendo, dico, che il primo mo
tore
(il quale è lo Iddio de Filoſofi) prima muoue il Cielo
ſtellato
, come fine amato, e deſiderato da ſe ſteſſo, poi muo­
ue
le anime de gli altri corpi celeſti inferiori, come fine ama
to
, e deſiderato da loro: ne puo il primo motore amare altro
che
ſe ſteſſo, perche eſſendo in lui l'amato, e l'amante vna me­
deſima
coſa, ſe egli amaſſe coſa, à ſe ſteſſo inferiore, diuerreb
be
l'eſſenza ſua à ſe ſteſſa inferiore, e mancherebbe da l'eſſe­
re
diuino, il che dir'non ſi debbe in neſſun modo: è queſto pri­
mo
motore amato dalle anime celeſti inferiori, non in virtù
della
propria natura loro, ma in virtù della natura del mede­
ſimo
primo motore, perche ſe le anime inferiori amaſſero il
primo
motore in virtu della loro propria natura, l'eſſenza lo
ro
non dependerebbe dalla prima eſſenza diuina, ma ſi reſte­
rebbe
ſenza neſſuna altra dipendenza, che da ſe ſtezza, però
ſarebbe
l'eſſenza delle anime inferiori, quello che è la prima
eſſenza
, coſi reſterebbeno tutte le anime celeſti di pari per­
fettione
nella loro eſſenza, e natura, il che ageuolmente ſi
pruoua
, perche eſſendo l'atto dello amare loro l'iſteſſa lor'
natura
, ſe l'atto dello amare, colquale l'anime inferiori ama­
no
il primo motore, non depende, ne anche la lor' natura de
pende
, ſe ella non depende, ella ha tanta perfettione, quanta

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