Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

Table of contents

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[141.] Cima d’ Altare nella Chieſa di S.Giuliano ſcorretta e ſenz’ordine.
[142.] Altra cima d’Altare nella Chieſa di S.Giuliano diſordinata.
[143.] Cima d’Altare della Cappella Contarini alla Madonna dell’Orto.
[144.] Altar Maggiore della Chieſa de’PP. Carmelitani Scalzi.
[145.] Scherzo di cornice forzata ſopra l’ Altare delCriſto nella Chieſa de’ PP. Carmelitani Scalzi.
[146.] Cornice poſta ad uſo d’Arco nell’Altare della B. Vergine della medeſima Chieſa.
[147.] Cima d’Altare ſcorretta nella Chieſa de’PP. Geſuiti.
[148.] Ornato di Scompoſta fineſtra nella Chieſa de’PP. Scalzi.
[149.] Altra Cornice irregolare poſta ad uſo d’ arco ſull’ Altare del Crocifiſſo, con cima peſantiſſima, e pungente, nella Chieſa di S. Bartolommeo.
[150.] Cima dell’ Altare di S. Giovanni Evangeliſta nella Chieſa di S. Pietro di Caſtello.
[151.] Arco tagliato dagli ornati nella Chieſa de’ PP. Geſuiti.
[152.] Depoſito del Sereniſſimo Principe Franceſco Venier nella Chieſa di S. Salvadore.
[153.] Arco ſenza fiancheggio nella Chieſa di S. Paolo, detta S. Polo.
[154.] Altro Arco ſenza fiancheggio nella Chieſa di San Bartolommeo.
[155.] Altare diſunito nelle ſue parti nella Chieſa di San Franceſco della Vigna.
[156.] Arco ſenza fiancheggio nell’ Altar Maggiore della Chieſa di San Baſilio.
[157.] Stravaganza di fronteſpizj, ed arco ſenza fiancheggio nella Chieſa di S. Silveſtro.
[158.] Archi ſenza fiancheggio nel Tabernacolo dentro la Chieſa dei Carmini.
[159.] Depoſito dei Sereniſſimi Principi Valieri nella Chieſa dei SS. Giovanni e Paolo.
[160.] Altare di S. Antonio Abate nella Chieſa di S. Salvadore, mal diretto nel rimenato.
[161.] Altra Cima d’Altare nella Chieſa della Madonna dell’Orto con rimenato ſcorretto.
[162.] Fronteſpizio dell’ Altare di S. Girolamo nella Chieſa di S. Salvadore con i modiglioni male ordinati.
[163.] Degli Archi poſti in aria nella Chieſa di S. Niccolò, in quella di S. Baſilio, ed in quella di S. Paolo, detto volgarmente S. Polo.
[164.] Capitello pendente a gocciola nel Depoſito di Luca Zeno nella Chieſa dei Frari.
[165.] Altro Capitello pendente a gocciola nel Depoſito di Marchio Treviſano nella Chieſa ſteſſa dei Frari.
[166.] Capitello Dorico pendente a gocciola poſto nella ſoffitta della Scuola di Filoſofia nel Collegio de’Geſuiti.
[167.] Arco a ſcartoccio nella Chieſa di S. Niccolò.
[168.] Altro arco a ſcartoccio nella Chieſa dei Padri Geſuiti.
[169.] Ringbiera, o pergolato ſulla facciata del Palazzo Grimani a San Luca ſul canal grande. Altra ringbiera ſulla facciata del Palazzo Peſaro ſul Canal grande. Altra ringbiera ſulla facciata del Palazzo Cornaro di calle della Regina ſul Canal grande.
[170.] Bizzarra porta nella facciata della Chieſa de’Padri Geſuiti.
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1146OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
Porta nella Chieſa di San Giovanni Laterano, che conduce nel Palazzo Lateranenſe.
Queſto sì, che veramente è un bel penſare! Unire due porte in una, quando una
ſola baſtava a formare la ſteſſa figura.
Ed a che ſerve mai l’ aver poſto lo ſtipite
delle due porte per dividere le medeſime, quando queſto ingombra, e non accreſce
nobiltà, anzi ſteriliſce la figura ſteſſa?
Vi ſarà forſe taluno, che per difender l’Ar-
chitetto, voglia dirci, che una tale larghezza non poteva aver proporzione coll’ al-
tezza, e che perciò venne forzato a prendere un ſiffatto ripiego?
Riſponderei io
pertanto a queſto tale, che i fori debbon eſſer perpetuamente accomodati al proprio
ſito;
e certamente l’Architetto dee uſare tutte quelle diligenze, ed oſſervazioni, che
poſſon convenire ad un tal ſito, per adoprarſi colla maggior bravura, e perizia poſ-
ſibile.
Anche un ſol foro poteva farſi beniſſimo, variando la figura con quei miglio-
ri compenſi, che l’Arte può, e ſa ſuggerire, allorchè queſti vengano inteſi dall’Ar-
chitetto.
Non è da dubitare, che quell’ Architetto avendo penſato nella guiſa divi-
ſata, non abbia a un tempo ſteſſo creduto la coſa molto pellegrina, e bizzarra,
non accorgendoſi dell’inganno, che quindi riſultava, vale a dire, di tozzo, e pe-
ſante:
di tozzo, poichè la ſua luce in tutt’e due le porte è d’un ſolo quadrato: di
peſante, perchè il quadro, che forma la propria ſoglia colla ſiniſtra, che ſoſtiene la
ſopraccornice leſenata, e porta fronteſpizio fino alla mezzana di detto quadro, ve-
nendo tutto queſto a formare un gravoſo gruppo ſopra la ſoglia medeſima, taglia
inoltre l’architrave ſteſſo della propria cornice, ed il fronteſpizio poſtovi così ſcar-
ſo, e meſchino ſopra la gola della cornice, la quale deveſi certamente levare, per
dar maggior corpo allo ſteſſo fronteſpizio, e nel tempo medeſimo leggerezza alla ſteſ-
ſa cornice:
e poi conſiderando la figura di quei due Serafini così imbarazzata nelle
ſue ale, le quali ingombrano al traversìo il fronteſpizio, facendo comparſa confuſiſ-
ſima, e niente adorna.
Tutto il buono, e il bello, che quì ſi può conſiderare, ſi
riſtringe alla ſola medaglia del Pontefice poſta nel mezzo, e meglio aſſai vi ſarebbe-
ro riuſciti due Angioletti poſti ſopra i fronteſpizj in atto di ſoſtenere con avvenenza
detta Medaglia, in vece di quegli aggruppati, e mal poſti Seraſini ( che null’ al-
tro poſſon rappreſentare che amore ) dove in queſto luogo non rappreſentano ſe non
confuſione, ſiti ingombrati, o per dir meglio ſtorpiature fatte alla perfetta Archi-
tettura.
Porta interiore della chieſa di Santa Martina, e San Luca.
Queſta porta fra le molte oſſervate ha alcuna differenza a motivo del peſo poſto
ſopra la propria ſoglia, formando una zanca falſiſſima, e taglio al di ſotto, che ſca-
va la medeſima, riducendola più debole, e ſconcia:
quindi i due riſalti con goc-
cie, che ſoſtengono a ſiniſtra il timpano, e fronteſpizio di peſante forma, tutto a
ridoſſo della ſuddetta ſoglia:
queſta certamente non potrà mai dirſi grazioſa, e gen-
tile, ma ſarà ſempre biaſimata;
oltre di che lo ſteſſo timpano viene a tagliare la
cornice, che appoggia ſulla ſiniſtra dello ſtipite;
e queſta ſcompariſce, eſſendo tron-
ca;
come altresì il feſtone appeſo alla cartella, rimane tagliato, quantunque poſſa
ſupporſi, che paſſi dietro per unirſi nella mezzaria della ſiniſtra ſotto il timpano.
Ciò volendo ſupporre, convien dire, eſſer lo ſteſſo timpano in aria, non ſitto nel
muro:
in ſomma ſiſiatte invenzioni non debbonſi mai porre in pratica, ove ſia vera
Architettura, che richiede ſolidità, e non aeree fantaſie.
Queſto potrebbe ſtare, ſe
tutto il diſegno altro non foſſe, che cartelle, e fogliami, nel qual caſo altri tutto
ſi fa lecito per motivo del capriccioſo intreccio, coſe eſſendo tutte queſte, nelle qua-
li ſi può ſcherzare a talento, lo che non è lecito ove ſi tratta di ſeria Architettura.

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