Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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              nel principio del noſtro ragionare che tutte le
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              arti, tutte le ſcienze, tutti gli iſtrumenti ſo­
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              no stati ritrouati dall'huomo dalla neceßità
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              aſtretto percio per eſſere la demoſtratione an­
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              co iſtrumento, ella è stata ritrouata per la
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              iſteſſa cagione. </s>
              <s>Diremo hora che l'huomo ſi è
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              ingegnato di trouare uno iſtrumento co'l qua­
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              le poſſa miſurare le coſe, accioche conoſca qua
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              li ſono tra loro uguali, & quali nò: & que­
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              sta miſura, con che l'intelletto miſura le coſe,
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              è apunto come quella del muratore, ilquale
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              eſſendo richieſto al fare una torre ſimile di
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              larghezza, & lunghezza d'una gia fatta,
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              non potendo egli portare l'una, & l'altra ap­
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              preſſo per uedere l'inequalità, ouero equali­
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              tà, da queſto biſogno è stato aſtretto à ritro­
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              uare un terzo, co'l quale le miſuraſſe, & que
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              sto terzo è la miſura, perche, (come bene
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              dice euclide) quelle coſe che ſono uguali à un
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              terzo, tra loro ſono uguali, & per il contra­
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              rio ancora. </s>
              <s>Coſi parimente ha fatto l'intel­
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              letto per potere bene conoſcere le coſe, & que­
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              sta miſura di eſſo intelletto è chiamata da tut
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              ti ſillogiſmo, ò dimoſtratione, come di ſopra
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              noi l'hauemo chiamata, laquale hora noi an­
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              che nominaremo ſillogiſmo. </s>
              <s>eſſo ſillogiſmo ri
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              ſulta da tre termini, de' quali due ne ſono que
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              gli di che cerchiamo la qualità, ouero inequa-</s>
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