1dico che la uoce non è altro che un ſegno, co'l
quale ſi manifeſta il concetto, ouero (come be
ne la diffiniſce Ariſtotele) la uoce è un ſuono
dell'animale, cauſato dalla percußione dell'ae
re reſpirato nella canna del polmonc, modifi
cata dalla imaginatione per proferire tal uoce
che moſtri quello che l'animo ha conceputo.
MOR. Queſta diffinitione conuerrebbe à
ogni ſorte di uoce de gli animali. TOM.
Conuerrebbe, ma aſcoltate la diuiſione. Eſſa
uoce ſi diuide in ſignificatiua, & non ſignifi
catiua: oltra di queſto la ſignificatiua ſi di
uide in naturalmente ſignificatiua, & in ſi
gnificatiua ſecondo il piacere dell'huomo: non
ſigniſicatiua è quella uoce, che altro non rap
preſenta all'intelletto di chi ode ſe non il ſuo
no, come è il mugire de buoi, l'annitrire de
caualli. La uoce che naturalmente ſignifica
è quella che rappreſenta appreſſo tutti ſempre
il medeſimo concetto, come il piagnere del
l'huomo, che appo tutti moſtra triſtezza.
La uoce poi che è artificiale, cioè à benepla
cito dell'huomo, della quale hora intendiamo
di ragionare, è quella che da una natione è
poſta à una coſa, per mezo della quale un'al
tra natione non intenderà quella coſa, ma un'al
tra, ouero niente, perche ella è ſecondo il uo
lere de gli huomini. MOR. Dimodo che
quale ſi manifeſta il concetto, ouero (come be
ne la diffiniſce Ariſtotele) la uoce è un ſuono
dell'animale, cauſato dalla percußione dell'ae
re reſpirato nella canna del polmonc, modifi
cata dalla imaginatione per proferire tal uoce
che moſtri quello che l'animo ha conceputo.
MOR. Queſta diffinitione conuerrebbe à
ogni ſorte di uoce de gli animali. TOM.
Conuerrebbe, ma aſcoltate la diuiſione. Eſſa
uoce ſi diuide in ſignificatiua, & non ſignifi
catiua: oltra di queſto la ſignificatiua ſi di
uide in naturalmente ſignificatiua, & in ſi
gnificatiua ſecondo il piacere dell'huomo: non
ſigniſicatiua è quella uoce, che altro non rap
preſenta all'intelletto di chi ode ſe non il ſuo
no, come è il mugire de buoi, l'annitrire de
caualli. La uoce che naturalmente ſignifica
è quella che rappreſenta appreſſo tutti ſempre
il medeſimo concetto, come il piagnere del
l'huomo, che appo tutti moſtra triſtezza.
La uoce poi che è artificiale, cioè à benepla
cito dell'huomo, della quale hora intendiamo
di ragionare, è quella che da una natione è
poſta à una coſa, per mezo della quale un'al
tra natione non intenderà quella coſa, ma un'al
tra, ouero niente, perche ella è ſecondo il uo
lere de gli huomini. MOR. Dimodo che