Cambiagi, Gaetano, Guida al forestiero per osservare con metodo le rarità e bellezze della città di Firenze, 1790

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1 retti da alcuni Angioletti di marmo del Mar-
cellini.
Nelle quattro nicchie ſono quattro
ſtatue di marmo, che figurano le quattro Virtù
più ſingolari, che riſplenderono in queſta Ver-
gine, che due ſono del Montauti, e le altre
due furono nel 1781. ſcolpite dal vivente Sig.
Innocenzio Spinazzi.
La Tavola dell'Altar
maggiore è di Ciro Ferri, rappreſentante la
Gloria dei Santi con Gesù e Maria, con la
Santa genufleſſa ai piedi della SS. Vergine, di
cui pure è il diſegno, e l'architettura della
Cappella.
L'altre due Tavole laterali ſono di
mano di Luca Giordano, e la Cupola è opera
di Piero Dandini.
In ſomma non vi è coſa,
che non ſia di gran pregio, avendo fatto a gara,
per abbellire quello Sacrario, l'eſquiſitezza
dell'opere, e la ricchezza e nobiltà de mate-
riali.
Tornando ora inverſo la porta, nella
prima Cappella vi è una Tavola del Cavalier
Curradi, ove ha dipinto S. Maria Maddalena
de' Pazzi, che riceve il velo da Maria Santiſſi-
ma, e dall'uno. e dall'altro lato, due Virtù
rappreſentanti la Carità, e la Verginità della
Santa.
Il tendone dell'Organo eſprimente la
Santa, comunicata per mano di noſtro Signore,
è opero di Gio. Batiſta Cipriani.
Nella ſeconda
vi è la Viſitazione di S. Eliſabetta di Domenico
Ghirlandajo.
Nella terza una ſtatua di legno

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