Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di Firenze, 1767

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1 eſſa i maggiori pregi della natura, e dell'
arte, i prodigi della Pittura, e della Scol­
tura, e tuttociò, che di bello di ricco, e
di prezioſo può trovarſi nel Mondo.
Ve­
donſi ſei Statue di marmo, le più perſet­
te, e più belle, al parere degli intendenti
di quante mai ſi ſiano vedute ne' noſtri
tempi, come di ciò fanno fedi l'infinite
copie di eſſe, che in varie forme ſparſe
vanno pel Mondo, ſervendo a' Profeſſori
quantunque di primo nome, di perfetto
modello, ed eſemplare alle loro opere in­
ſigni.
Più dell'altre però ſi tiene in pre­
gio la belliſſima Statua di Venere, detta
volgarmente la Venere de' Medici, che ne'
paſſati ſecoli fu ſenza dubbio la maraviglia
di Roma, ed ora ſi può dire uno de' pro­
digi di queſta Città; ed in vero chiunque,
attentamente l'oſſerva ne reſta ſorpreſo di
maniera che ſparſaſene la fama nel Mondo
non vi è Foreſtiero che quà non giunga che
non deſideri di vederla.
Dopo aver eſami­
nata queſta puol dirſi famoſa Statua, e con
eſſa due altre Veneri, anch'eſſe belliſſime
benchè di non sì rara eccellenza come la
prima, e inoltre il gruppo de' Lottatori, l'
Arrotino, ed il Fauno, ci porteremo ad
oſſervare una Tavola di pietre, e gioje
commeſſa, di così bello, e così ricco lavo­
ro, che l'occhio non ſa diſtinguere, ſe l'
eccellenza, e perfezione dell'opera vinca
il valor delle gemme, e delle pietre pre­
zioſe, che nobilmente l'adornano, o dal

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