Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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            vrebbe fatto, ſe vi ſi foſſe poſta ſopra le dette colonne, e cornici la ſua arcata per-
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            fetta, con cui il paſſaggio ſarebbe riuſcito più ſvelto, e più leggiadro, ſenza il fal-
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            ſo ripiego della fineſtra, che non ſerve ſe non ſe per lume fallo, e inutile! La ſola
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            ultima tiene l’arco entro le colonne col rimenato ſopra: </s>
            <s xml:id="echoid-s2706" xml:space="preserve">ma e queſto ancora e che
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            vale? </s>
            <s xml:id="echoid-s2707" xml:space="preserve">quando compariſce meſchino in proporzione del gran Tempio, e ſolo accom-
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            pagna nel rimenato le altre aperture. </s>
            <s xml:id="echoid-s2708" xml:space="preserve">Queſta è compoſizione guaſta, e ſcarſa idea
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            dell’ Architetto, ſe ſi conſiderino anche le grandi ſerraglie negli archi, come ſono di
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            ſporgimento eccedente, ingombrano, e non adornano, nulla ſoſtengono; </s>
            <s xml:id="echoid-s2709" xml:space="preserve">e perchè e-
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            ſcono tanto fuori, che pajono menſole da porvi ſopra alcun vaſo, o buſto. </s>
            <s xml:id="echoid-s2710" xml:space="preserve">Vergo-
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            gna ella è queſta, il far ciò, che non conviene: </s>
            <s xml:id="echoid-s2711" xml:space="preserve">vi và la ſerraglia, e cuneo, che
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            dee cuoprirſi gentilmente, e leggermente. </s>
            <s xml:id="echoid-s2712" xml:space="preserve">Così fece chi l’ Arte ſeppe a dovere.
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            <s xml:id="echoid-s2713" xml:space="preserve">Molti altri errori eſporre ſi potrebbero: </s>
            <s xml:id="echoid-s2714" xml:space="preserve">ma per ora baſtino gli accennati; </s>
            <s xml:id="echoid-s2715" xml:space="preserve">e chi più
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            ne brama, legga il Cavalier Fontana nel IV. </s>
            <s xml:id="echoid-s2716" xml:space="preserve">Libro Cap. </s>
            <s xml:id="echoid-s2717" xml:space="preserve">II. </s>
            <s xml:id="echoid-s2718" xml:space="preserve">della ſua Opera, ove trat-
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            ta del Tempio Vaticano pienamente.</s>
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            <s xml:id="echoid-s2720" xml:space="preserve">Egli ſi dee però conſiderare per ultimo l’univerſale ornamento di queſto Tempio,
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            che è sì abbondante, e ripiento di ſtucchi, e di bagattelle, le quali, sì nel ſoffitto,
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            che nei pilaſtri degli archi delle Cappelle, ed in tutte le altre parti, non corriſpon-
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            dono punto al vero, ſerio, e lodevole ornamento di nobile, e decoroſa Architettu-
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            ra, ſecondo il vero antico, ed il parere de’ più ſaggj Architetti, che hanno perpe-
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            tuamente ſchivato gli ſcherzi, e ſi ſono valuti del ſolo ornato puro e maſſiccio, ed
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            in quei dati ſiti, che non toglieſſero all’ oneſta Architettura il grandioſo eſſer ſuo
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            tanto pregevole.</s>
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            <s xml:id="echoid-s2722" xml:space="preserve">Con ragione poi il Cavalier Fontana vitupera quei tanti ſori poſti nella ſacciata
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            con ornamenti tanto minuti, che ſcemano il decoro dell’Ediſizio, e per fino il ſe-
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            cond’ Ordine poſto ſopra i grandi colonnati, compoſto di meſchini pilaſtri inferiori
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            al primo. </s>
            <s xml:id="echoid-s2723" xml:space="preserve">Veramente a conſiderar la facciata vedendola così piena d’irregolarità; </s>
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            fra le altre quei due miſerabili paſſaggj, che portano alla parte poſteriore di detto
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            Tempio, sì mal penſati, ſenz’ alcuna correlazione all’ ordine della medeſima, dico,
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            che ſe era di neceſſità il fare tali paſſaggj per comodo della propria ſtrada, conve-
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            niva adattargli ſecondo la ben regolata Architettura, corriſpondenti a tutto l’inſieme,
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            e non così tronchi, e poſticcj, quali ſono, rappreſentando un’ apertura forzata, o
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            per dir meglio, un ponte di campagna di ſconcio mezz’ arco, e di ſgarbata figura,
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            che non ſolo ſcema, ma toglie intieramente la buona grazia, che richiedeva un ſi-
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            to così riguardevole. </s>
            <s xml:id="echoid-s2725" xml:space="preserve">E quando tal licenza uſarono i buoni antichi? </s>
            <s xml:id="echoid-s2726" xml:space="preserve">Eſſi non mai,
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            ma i ſoli moderni Architetti la praticarono, guaſtando il buon ordine, ed introdu-
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            cendo la ſcorrezione, ſenza riguardo al nobile, e maeſtoſo, che conveniva. </s>
            <s xml:id="echoid-s2727" xml:space="preserve">Con aſ-
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            ſai minore ſpeſa e fatica, ſe aveſſer riflettuto alla grandioſità e decoro dovuto a ſi-
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            to tanto riguardevole, e ſecondo la purità dell’ Architettura, ſarebbeſi tal Opera com-
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            pita. </s>
            <s xml:id="echoid-s2728" xml:space="preserve">Deeſi dire pertanto, che tutti i diſordini procedono dalla ſola ambizione di-
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            chi ſoprintende. </s>
            <s xml:id="echoid-s2729" xml:space="preserve">Gonſj coſtoro di ſe ſteſſi nulla penſano al decoro, e ſolo s’ appa-
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            gano del capriccioſo loro sſogo, ſenza riflettere al diſcapito, che pur troppo incon-
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            trano con loro ſcorno, e diſguſto, conſiderati eſſendo dall’Architettura eretici appaſ-
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            ſionati.</s>
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