Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of contents

< >
[121.] Delle Termc, o bagni, & dclle loro commodità & addornamenti. Cap. X.
[122.] Che e'ſi debbe hauer riſpetto in tutte le coſe, & maſſimo nella Archit ettura, alla utilit à, & alla Parſimonia, & de gli adornamenti della caſa Re-gale, Senatoria, & Conſolare. Cap. I.
[123.] De gli addornamenti de gli edifitij della città & di quelli della V illa. Cap. II.
[124.] Ne la Città, ne la Villa m'increſce Et bene appreſſo di Marziale.
[125.] Che le parti, & le membra de gli edifitij ſono infra loro differenti, di Natura, & diſpe tie, & che elle ſi debbono addornare in uariij modi Cap. III,
[126.] Con quai pitture, con che frutti, & con quai ſorti di ſtatue ſi debbino adornare le caſe de priuati, i pauimenti, le loggie, le altre ſtanze, & i Giardini. Cap. IIII.
[127.] Che tre ſono le coſe principali che fanno gli edifitij belli, & gratioſi, il Numero delle membra, la Forma, & il Sito. Cap. V.
[128.] Della corriſpondenza de’ Numeri, del miſur are lc piante, & del modo della Regola del terminare che non è naturale, nè delle Armonie, nè de’ Corpt. Cap. V I.
[129.] 4. vie 9. 36 6. vie 6 36.
[130.] Del modo del por le colonne, della miſura & della collocatione loro. Cap. VII.
[131.] Di alcuni piu graui diſetti della Architettura. Cap. VIII.
[132.] Qual ſia lo officio di un buono Architettore, & quali ſien le coſe che faccino gli addornamenti Eccellenti. Cap. IX.
[133.] Che coſe ſieno quelle, che principalmente habbia hiſogno di conſiderare uno Architettore, & che coſe ſia di neceſsità, che ei ſappia. Cap. X.
[134.] A chi lo Architettore debbe communicare il ſuo conſiglio, & l’opera ſua. Cap. XI.
[135.] DELLA ARCHITETTVRA DI LEONBATISTA ALBERTI. LIBRO DECIMO. De difetti de gli ediſicij, onde naſchino, quali ſieno quelli, che ſi poſsino correggere, e qual no, da gli Architettori, & quai coſe ſien quelle, che faccino cattiua aria. Cap. I.
[136.] Chel’ Acque principalmente ſono neceſsariſsime & di uarie ſorti. Cap. II.
[137.] Che quattro ſono le coſe da conſiderare circa alla coſa dell’ acqua, & doue ella ſi generi, o donde ella naſca, & doue ella corra. Cap. III.
[138.] Che indicij ci ſieno da truouare l’Acqua naſcoſta. Cap. IIII.
[139.] Del cauare, & murare i Pozzi, & i condotti, & i Bottini. Cap. V.
[140.] Dello uſo delle Acque, quali ſieno piu ſane, & migliori, & coſi qua-li ſieno piu cattiue. Cap. VI.
[141.] Del modo del condurre le Acque. & come elle ſi posſino accommodare à biſogni de glibuomini. Cap. VII.
[142.] Delle Citerne, & dell'uſo, & utilit à loro. Cap. VIII.
[143.] Del por le Vitinel prato, & in the modo le ſelue creſchino ne luoghi paduloſi, & come ſi rimedij alle Regioni che ſono molestate dall’ acque Cap. IX.
[144.] Delle strade, o uero uiaggi per Terra, Delle uie per acqua, & dello Argine. Cap. X.
[145.] Dello addornare le ſoſſe, che e’ non manchila abbondantia delle Acque, & che ella non ſia impcdita. Cap. XI.
[146.] Con quali Argini ſi affortifichi il Lito del Mare, in che modo ſi faccia forte il Porto, & le entrate ſue, & con che artificio ſi ſerri l' Acqua, che non ſe ne uadia. Cap. XII.
[147.] Del rimediare ad alcune coſe, & del reſſettarle generalmente. Cap. XIII.
[148.] Che alcune coſe piu minute giouano à l'uſo del fuoco. Cap. XIIII.
[149.] In che modo le Tarantole, le Zanzale, le cimici, le Moſche, i Topi, le Pulci, le Tignuole, & ſimili ſi ſpengbino, & ſi mandin uia. Cap. XV.
[150.] De luogbi delle caſe da ſcaldarſi & darinfreſcarſi & dello emendare i difetti delle mura & raſſettarli. Cap. XVI.
< >
page |< < (118) of 442 > >|
122118DELLA ARCHITETTVRA eterne; & ſi debbe alzare di ghiaia ſino a la altezza di tre quarti, dipoi diſtender-
ui ſopra le pietre, con riempitura di Rena pura di Fiume, o di Mare.
Ma il ua-
no ſotto il laſtrico de Ponti;
ſi debbe riempiere, & pareggiare di pezzami, ſino
a la altezza de ſuoi archi, doppo queſto, quel che tu ui laſtricherai ſopra aſſet-
teralo cõ la calcina.
Nele altre coſe che reſtano, ſi deue hauere uguale riſpetto
115 a l’una che a l’altra;
concioſia che da gli lati con fortiſsima muraglia, ſi affortifi-
cheranno, e ſi laſtricheranno con pietre, nè piccole, nè ſrombole atte a uoltarſi,
che con ogni poco di ſpinta ſi ſmuouino;
nè anche con pietre tanto grandi, che
le beſtie habbino come ſopra coſa lubrica cominciandoui a ſdrucciolare, prima
che le truouino feſſure doue poſsino fermare lunghia a caderui.
Etueramẽte
2210 importa molto di che pietre ſi laſtrichino, hor che penſi tu che auengha per il lũ
go, &
continouato conſumamento de le ruote, & de le beſtie; poi che noi ueg-
giamo che le formiche in eſſe ſelici, cõ il paſſare de lor piedi, ui hanno ancor eſſe
ſcauato illoro cãmino?
Maio ho conſiderato che gli Antichi in molti luoghi,
&
ne la uia ancora che uà a Tiboli, laſtricarono il mezo de la ſtrada di Selici, & i
3315 lati dale bande, coperſono di ghiaia minuta.
Et queſto ſecero, accioche leruo-
te ui faceſſero manco danno, &
i piedi de le beſtie ui ſi attaccaſsino meglio. In
altriluoghi, &
maſsimo ſu per i Ponti, accanto a le ſponde feciono andari con
pietre, rileuati, che ſeruiſsino per i pedoni;
& la parte del mezo laſciarono a Car
ri, &
a le beſtie. Finalmente gli Antichi in ſimili opere lodarono molto la Se-
4420 lice, &
infra le Selici, quelle, che haueuano piu buche, o piuſeſsi; non per che le
fuſsino piu dure, ma perche manco ui ſi ſdrucciolaua ſopra.
Vſeremo adunque
qual ſi uoglia Pietra, ſecondo che ne haremo abbondanza, pur che ſi ſceglino le
piu dure;
con le quali almeno ſi laſtrichi quella parte de la uia, la quale è piu
battuta da le beſtie;
& la piu battuta da quelle, è la piu pari, concioſia che ſempre
5525 fugghino quelle parti che pendono.
Et pongaſi, o uuoi ſelice, o qual altra pietra
ſi uoglia groſſa tre quarti di braccio, &
larga al manco un piede con la faccia di ſo
pra piana, congiunta l’una con l’altra, che non ui ſia feſſura alcuna, colmandoui
la ſtrada, accioche raccolteui le pioggie ſcorrino uia.
Ilmodo di colmare le
ſtrade è di tre ſorti;
concioſia che i pendij ſaranno fatti o inuerſo il mezo de la
6630 ſtrada, il che s’aſpetta a le ſtrade piu larghe;
o uero da glilati, che impediſcono
manco le uie piu ſtrette;
o ueramente per il dirito de la lunghezza de la ſtrada
dal principio a la fine.
Queſti ueramente ſi uanno accommodando, ſecondo
che è piu commodo, o che torna meglio a le sboccature de le fogne, &
de Riga-
gnoli, ne la Marina, o nelaghi, o ne fiumi.
Quella colmatura ſarà ragioneuole,
7735 che ad ogni braccio, &
mezo, ſarà un mezo dito. Io ho conſiderato i pendij de
gli Antichi, con i quali ſaliuano al monte, che gli uſauano alzare un piede ad
ogni trenta piedi.
Et in alcuni altriluoghi, come uerbigratia ale teſte de ponti
fi ueggono alzati tali pendij ad ogni cubito un palmo, ma queſti ſono talmente
corti, che una beſtia carica, con uno sforzo ſolo li paſſa uia.
8840

Text layer

  • Dictionary

Text normalization

  • Original

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index