Tartaglia, Niccolo, Quesiti et inventioni diverse, 1554

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1percoteße perpĕdicolarmente ſopra à cadauna cortina, ſempre el brazzo.g.h. lo fara
manifeſto. R. Voi me haueti certamenti molto ſatisfatto, uero è, che el me è occor­
ſo un'altra particolarita de adimandarui, ma per eſſer tardi, la uoglio laſſar à dimane.
QVESITO SETTIMO FATTO DAL MEDESIMO
M. Richardo Ventuorth.
RICHARDO. Anchor che me habbiati (Compar carißimo) molto ſatisfat
to in tutto quello, che nel principio ue richieſe, nondimeno penſando poi, che in
ogni luoco, ouer citta, non potero forſi trouare maeſtro, che mi poteſſe, ouer ſapeſſe ſer
uire in farmi tal iſtromento, ouer boſſolo, per eſſer quello, ſecondo el mio parere, di non
poco artificio, & per tanto uiprego, che ſel fuſſe poßibile de immaginare una qualche
altra forma, che fuſſe de tal facilita, che fuſſe ſicuro di poter in ognicitta ritrouare
maeſtri, che me poteſſono, ouer ſapeſſono fare. N. Io ue ne uoglio inſignare à for­
marne uno di legno, el quale non ſolamente in ogni cittauoi trouareti molte perſone,
che uel ſapranno, & potrauno fare, ma anchora per uoi medeſimo aun biſogno lo ſa­
pereti, & potreti fare. R. Voi non mi potreſti fare coſa piu grata, ma dubito aſſai
che tal coſa non ſia el uero, & la cauſa, che mi fa dubbitare è questa, che ſolamente in
le citta maritime, ſe ritroua perſone, che ſappiano far li boſſoli, & temperare quella
ſua lancetta, la qual è il timone, che gouerna la naue di questa noſtra pratica. N. E­
glie ben il uero, che in ogni citta non ſi troua coſi perſone, che ſiano atte a far tal coſa,
ma non me potretinegare, che in ogni citta non ui ſi troua di quelli horologietti, che
uengono dalla Lemagna, con li quali alſole ſe pol ſapere quante hore ſono, & ſi uendo
no tre, ouer quattro ſoldi luno. R. Che de quelli, che hanno una Tramontanella pic
cola, cioe poco piu della ungia del dedo groſſo. N. Proprio de quelli. R. Senza dub
bio, che de tali horologiettiſe ne ritroua per egni citta. N. Et con uno de quelli ue
uoglio inſignare a far ui uno iſtrumento, & con gran facilita, con el quale ue ne potre­
ti ſeruir in tutte queſte prasiche, di che hauemo fin hora parlato. R. Ecome. N.
Io uoglio, che uoi diſegnati con un compaſſo ſopra a un foglio di carta alquanto großa
e ferma, e bem lißa, una figura ſimile a quella, che im principio ui moſtrai di far ſopra quel
la lamma di ottone, cioe quelli medeſimi circuli, com le me deſime diuiſioni de uenti, & de
gradi, come che anchora di ſotto appar in figura, ma farlo, che <21> diametro ſia al men
una ſpanna, accio che la ſua circonferentia poſſa eſſer diuiſa in.360.gradi, et dapoi che
baueriti fatto queſto tal diſegno in carta, uoglio che tal diſegno l'incollati ſopra ad un
quadretto di tabula di legno bem piana, et di legno bem ſecco, groſſa circa a un dedo, & ſe
poßibil fuſſe farla far de legno d'ancipreſſo (perche tal legno non fa mutatione ſenſibile
ne ſe ſtorge <21> tempo) & far che el detto quadretto di tabula habbia nel mezzo de un di
ſuoi lati un'altro quadrettino congionto di tanta grandezza, che ſia capace di poterui ſo
pra di quello incaſſarui, & incollarui uno delli ſopradetti horologietti, che uengono
da Allemagna, ma biſogna aduertire ne l'incollar el detto diſegno, & el detto horolo­
gietto di far, che la Tramontana del detto diſegno, et ſimilmente quella del detto horolo
gietto guardino rettamente per uno medeſimo uerſo, come di ſotto appar in figura.

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