1una mola mossa non perpetua il suo moto, come dovrebbe per il
principio d'inerzia, e risponde che ciò avviene per più ragioni: per
l'attrito de'perni, per la resistenza, dell'aria e per gli effetti della
forza centrifuga (ivi, pag. 159). E qui l'Autore, che fu primo di
tutti i meccanici a specular su questo genere di forza, stabilisce
quella legge verissima delle forze centrifughe, benchè poi stimata
falsissima da Galileo (Alb. I, 233) che cioè quanto maior est aliqua
rota tanto maiorem quoque impetum et impressionem motus eius
circumferentiae partes necipiant (Speculat. lib. pag. 159). Ma nella
sopra citata Lettera al Capra, le speculazioni in tal proposito son
anco più sottili, e, dal risolversi in orizzontale, per la vertigine,
l'impeto naturalmente diretto per la verticale, scioglie alcuni curiosi
problemi relativi allo star ritte sul punzone le trottole giranti, e al
leggerissimo gravitar sul sostegno un corpo, che vi si muova sopra
veloce (ivi, pag. 286).
principio d'inerzia, e risponde che ciò avviene per più ragioni: per
l'attrito de'perni, per la resistenza, dell'aria e per gli effetti della
forza centrifuga (ivi, pag. 159). E qui l'Autore, che fu primo di
tutti i meccanici a specular su questo genere di forza, stabilisce
quella legge verissima delle forze centrifughe, benchè poi stimata
falsissima da Galileo (Alb. I, 233) che cioè quanto maior est aliqua
rota tanto maiorem quoque impetum et impressionem motus eius
circumferentiae partes necipiant (Speculat. lib. pag. 159). Ma nella
sopra citata Lettera al Capra, le speculazioni in tal proposito son
anco più sottili, e, dal risolversi in orizzontale, per la vertigine,
l'impeto naturalmente diretto per la verticale, scioglie alcuni curiosi
problemi relativi allo star ritte sul punzone le trottole giranti, e al
leggerissimo gravitar sul sostegno un corpo, che vi si muova sopra
veloce (ivi, pag. 286).
Rispetto ai moti violenti, il Benedetti conferma le verità di
mostrate già dal Cardano contro Aristotile, ma perchè il Tartaglia
aveva al Cardano stesso negato poter muoversi un grave nel mede
simo tempo con moto naturale e con moto violento, il Nostro sottil
mente dimostra come veramente ogni punto della traiettoria risulti
dalla composizione di quei due moti (ivi, pag. 365) per cui ebbe
a concludere altrove, contro ambedue, il Cardano cioè e il Tarta
glia, come per nessun suo tratto quella stessa traiettoria è retta, e
com'ella, appena uscito il proietto dal proiciente, cito fiat curva
(ivi, pag. 161).
mostrate già dal Cardano contro Aristotile, ma perchè il Tartaglia
aveva al Cardano stesso negato poter muoversi un grave nel mede
simo tempo con moto naturale e con moto violento, il Nostro sottil
mente dimostra come veramente ogni punto della traiettoria risulti
dalla composizione di quei due moti (ivi, pag. 365) per cui ebbe
a concludere altrove, contro ambedue, il Cardano cioè e il Tarta
glia, come per nessun suo tratto quella stessa traiettoria è retta, e
com'ella, appena uscito il proietto dal proiciente, cito fiat curva
(ivi, pag. 161).
E pur contro lo stesso Tartaglia è quella Epistola del Benedetti
che s'intitola De ictu bombardae, nella quale si propone a scio
gliere il quesito come mai la palla faccia più gran percossa, quando
il cannone è elevato, che quando è livellato coll'orizzonte. Giudica
le ragioni del Matematico bresciano nullius momenti (pag. 258) e
veramente son tali, ma nè quelle del Nostro colgono pure, questa
volta nel segno, come non colgon nel segno quelle che Galileo (Ediz.
naz. cit. Vol. I, pag. 337-40) fedelmente ripete dal matematico ve
neziano.
che s'intitola De ictu bombardae, nella quale si propone a scio
gliere il quesito come mai la palla faccia più gran percossa, quando
il cannone è elevato, che quando è livellato coll'orizzonte. Giudica
le ragioni del Matematico bresciano nullius momenti (pag. 258) e
veramente son tali, ma nè quelle del Nostro colgono pure, questa
volta nel segno, come non colgon nel segno quelle che Galileo (Ediz.
naz. cit. Vol. I, pag. 337-40) fedelmente ripete dal matematico ve
neziano.
Se a queste che concernono i moti naturali e i violenti s'ag
giungano le speculazioni del Benedetti intorno alla leva angolare e
intorno al cuneo, s'argomenterà quanto gran maestro egli fosse
nella scienza del moto. E perchè Galileo nelle Meccaniche s'apre
la via a trattar del piano inclinato e della vite, rimovendo l'antico
errore di Pappo, è giusto si aggiunge qui da noi come il Benedetti
giungano le speculazioni del Benedetti intorno alla leva angolare e
intorno al cuneo, s'argomenterà quanto gran maestro egli fosse
nella scienza del moto. E perchè Galileo nelle Meccaniche s'apre
la via a trattar del piano inclinato e della vite, rimovendo l'antico
errore di Pappo, è giusto si aggiunge qui da noi come il Benedetti