Alberti, Leon Battista, L' architettura

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124120DELLA ARCHITETTVRA go. Et ſe per auentura egli auerrà che queſte coſe non baſtino a biſogni de gli
huomini, ſi doueranno allhora, &
con la mano, & con l’arte rimediare i difetti, ſe
alcuni per auentura ue ne fuſsino, &
aggiugnerui quelle commodità che ui man
caſsino, il modo de lequali coſe tratteremo poi nel luogo loro.
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Della cóueniente muraglia de Porti, e de luoghi cómodi per le Piazze nelle Città. Ca. VIII.
HOr ſe egli è parte alcuna de la Città, che ſi confaccia con le coſe, che noi
douiamo trattare in queſto luogo.
II Porto ueramente ſarà quel deſ-
ſo.
Eſſendo certamente il Porto non altro, che quaſi un termine nel cor
2210 ſo de Cauagli, dalquale, o tu ti muoua a corſo, o alquale arriuando, finito il corſo
ti fermi, &
ti ripoſi. Altri forſe diranno che il Porto ſia la Stalla de le Naui, ſia
pure egli come tu ti uoglia, o termine, o Stalla, o ricettacolo;
certamente ſe la
proprietà di qualunque Porto è di riceuer dentro a ſe le Naui, ſicure da l’im-
3315 peto de le tempeſte;
egli è di neceſsità che e’ le difenda: Sianoui fianchi ga-
gliardiſsimi, &
alti; & oltra queſto biſogna che ui ſia una larghezza adattata
di maniera, chele Naui poſsino, &
grandi, & cariche, commodiſsimamente
raccoruiſi, &
ſicuramente ripoſaruiſi. Lequali coſe ſe ti ſi rappreſenteranno
da la opportunità del luogo, non harai da deſiderarui altro, ſe già non ti au-
4420 ueniſsi come ad Atene, laquale haueua ſecondo che ſcriue Tucidide, tre Por-
ti fatti da la Natura;
che tu habbia a ſtare in dubbio, quale di tanti tu ti uoglia
eleggere per il meglio, doue tu uoglia andare a prender Porto.
Ma egliè cer-
tamente coſa euidentiſsima, mediante quelle coſe, che noi dicemmo nel pri-
mo libro, che e’ ſono alcune regioni, doue non poſſono tutti i Venti:
& alcu-
5525 ne, doue alcuni di loro ſono molto faſtidioſi, &
continoui. Anteporremo
adũque a gli altri quel Porto, ne le bocche del quale ſpirino i Venti piu benigni
&
piu quieti; & nel quale tu poſſa cõ buona gratia de Venti entrare, & uſcire ſen
za hauergli molto ad aſpettare.
Infra tutti i Venti, dicono che Borea è il piu
benigno, &
che il Mare commoſſo da Greco, ceſſato il Vento ſi quieta ſubito;
Ma ſe bene ceſſono i Venti Auſtrali, il Mare dura nondimeno a fluttuare
6630 gran tempo.
Ma ſecondo la uarietà de luoghi ſi debbono elegger quelle co-
ſe, che ſono, &
piu commode, & piu eſpedite a biſogni de le Naui. Deſidera-
uiſi un fondo grandiſsimo, sì ne la Foce, sì nel mezo, &
sì a le ripe del Porto;
ilquale non rifiuti le Naui da carico, graui per le coſe portate: Etè conuenien-
te che il fondo ſia purgato, &
che non ui ſieno herbe in alcun luogo. Ancor
7735 che taluolta le ſpeſſe, &
intricate radici de le herbe, arrechino grandiſsima uti-
lità a fermar le Ancore;
Io niente dimeno uorrei piu toſto il Porto, che non
generaſſe coſa alcuna, che haueſſe a contaminare la purità de l’aria, o a nuoce-
re a le Naui, come fanno le Alige, &
le herbe, che naſcono ne le acque. Con-
cioſia che le eccitano a Nauilij Vermi moleſtiſsimi, Tigniuole, &
lombricuz-
8840 zi, &
per il marcirſi di tai liti, uapori peſtiferi. Faranno ancora il Porto infer-
mo, &
mal ſano, ſe ui ſi meſcoleranno acque dolci; & maſsimo quelle, che pio-
uute d al Cielo ui caleranno da Monti;
Vorrei nondimeno che egli haueſſe
a canto, &
uicino, fontane, & Riui, donde ſi poſſa prendere acqua chiara, &

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